Scuole e nidi secondo Stefano Aldrovandi


Stefano Aldrovandi

 










 

Stefano Aldrovandi ha concorso come candido sindaco alle ultime elezioni. Oggi è consigliere con la lista civica Bologna 2016. Uomo d'affari ha iniziato al sua attività lavorativa nell'azienda
famigliare che ha portato ad una crescita consistente. Ha ricoperto cariche di spicco e come amministratore delegato in Hera e come presidente della fondazione Del Monte. Ha una visione al problema scuola e servizi educativi, di tipo empirico, per questo risulta particolarmente interessante.  
1. Nidi e scuole d'infanzia a gestione comunale sono immobilizzati dalle normative che non consentono di assumere o investire. Lei è a favore di una privatizzazione del sistema. Formulata in che modo?
Non sono assolutamente favorevole alle privatizzazioni, parola che in Italia ha un preciso significato SVENDITE, per altro principalmente fatte nei periodi nei quali la sinistra era al governo. Nel Welfare in particolare occorre innovare e ricercare una nuova via amministrativa ed istituzionale. La via della mera pubblicizzazione, vedi trasformazioni in IPAB e poi ASP in  delle Opere Pie, nate da denaro e patrimoni di origine tutta privata, è risultata fallimentare come è sotto gli occhi di tutti.
Noi di Bologna 2016 abbiamo elaborato un progetto ambizioso ma completo e , a nostro modo di vedere , fattibile. Una Fondazione di Partecipazione ad origine pubblica con l'ingresso minoritario  di Privati caratterizzati da una missione sociale.
Si pensa a Fondazioni Bancarie, enti e associazioni No Profit, di cui il nostro territorio e ricchissimo. Questa Fondazione, che ha il compito di programmare e dare gli indirizzi , farà nascere Progetti( Trust sul modello Anglosassone) su ogni area del Walfare da riformare, ogni Trust sarà affidato come gestione a Gestori( Trustee) di grande esperienza( esempio Lega delle Cooperative)che, questo si, con modelli e giurisdizione privatistica, svilupperanno i servizi, controllati dalla Fondazione di Partecipazione e dai controllori( i Guardiani) che rappresentino i fruitori del servizio
Si avrà cosi un modello misto pubblico/privato che seguirà le direttive pubbliche e quindi con le maggiori garanzie, ma con modello di funzionamento privatistico, che consente una riduzione dei costi e quindi una moltiplicazione degli aiuti alle famiglie
Chi è interessato può avere il progetto di dettaglio.

2. Dal 2000 ad oggi tutti i nidi aperti sono a gestione indiretta più esattamente in concessione. La concessione è un contratto che grosso modo prevede che il pubblico dia il terreno e al privato l'investimento della realizzazione o ristrutturazione. Il comune così ottiene posti per le sue liste d'attesa, mentre il privato gestisce il servizio per 30 o 40 anni. Allo scadere dei tempi la struttura torna al pubblico. Dal 2000 ad oggi i nidi aperti sono in mano ad un solo gestore: karabak. Karabak è un consorzio di cooperative composta da: manutencoop o Cipea per l'edilizia e la pulizia, Camst per i pasti mentre Cadiai o Dolce si turnano nella gestione educativa. Non sono molti i privati che possono competere con questo colosso. Come garantire una corretta concorrenza che sta alla base di un buon mercato libero?
2)la via è indicata nella risposta precedente. E' evidente che un sistema di pure concessioni limita il palcoscenico degli attori socio/ economici a quelli di maggiore capacità finanziaria. In ogni caso, oltre agli esempi che descrive, esistono altri casi, seppure isolati, di funzionamento diverso. Si pensi ad esempio all'iniziativa lanciata dal Gruppo GD di proprietà della famiglia Seragnoli oppure a tante iniziative che il mondo in generale delle imprese e di quello religioso hanno avviato.
3.Finanziamenti alla scuole paritarie il trova corretti? E in una società sempre più multietnica il privato, oggi quasi tutto gestito da cattolici, non dovrebbero garantire scuole di altri ordini confessionali o laici?
Il tema della laicità, è un tema governato da una Ideologia politica lontana dal mio modo di pensare. In ogni caso chi governa DEVE assicurare il diritto alle famiglie, a tutte le famiglie , di potere garantire il diritto allo studio ed all'accoglienza , fin dai tre anni,a tutti i bambini residenti nel nostro comune. I  favorevoli al referendum abrogativo al finanziamento alle Scuole Paritarie, dovrebbero proporre altre vie, compatibili con la situazione della finanza locale, e con l'assoluta necessità di non avere nuove tasse  e se possibile, ridurle. Altrimenti si fa il male di chi ha bisogno e basta.
4. Una delle parole che hanno maggiormente permeato la sua campagna elettorale è stata trasparenza. Lei steso ha sottoposto all'attenzione degli elettori i suoi conflitti d'interessi. L'azienda di famiglia, Busi impianti, ha diverse commesse comunali tra le quali anche il nido due agosto. A mio avviso questa è una delle tante difficoltà per credere che così come strutturata oggi, l'ingresso del privato nel pubblico, possa davvero essere trasparente...quindi niente più politici imprenditori? In caso di vittoria a sindaco aveva promesso di dare le commesse ad altre aziende, come consigliere?   

Intanto, per una serie di motivi, io e la mia famiglia non abbiamo più attività economiche. Tengo a precisare in ogni caso che le attività che riguardavano i miei potenziali conflitti di interesse ai tempi della mia candidatura a Sindaco di Bologna, erano meno dell'1 per mille delle mie attività economiche di allora, per altro formalmente evidenziate per scritto all'opinione pubblica. Quando ero Amministratore Delegato di Hera, ho appaltato svariate centinaia di milioni di Euro nel settore impiantistico, senza mai che nessuno abbia mai avuto modo di riscontrare nulla di vagamente anomalo,questione credo di rigore morale personale.