Genitori in movimento

morguefile











Oggi due appuntamenti a palazzo d'Accursio sul tema infanzia. Il primo riguarda la commissione mensa cittadino. Dopo un lungo lavoro condiviso, da molti consiglieri
comunali, dall'osservatorio della mensa e l'Amministrazione si è arrivati ad una fase conclusiva. Bologna si è munita di una commissione mensa cittadina, uno strumento aggiuntivo e di sintesi rispetto alle già presenti rappresentanze scolastiche. L'osservatorio gruppo attivo e competente sul tema , si è reso disponibile a fare una sorta di sovrastruttura rappresentativa e di dialogo tra chi vive, chi organizza e chi gestisce il servizio. Il tutto per una valenza a livello cittadino che possa accogliere le osservazioni dei genitori, sia delle scuole comunali che Statali d'infanzia e primarie. Il regolamento è stato proposto dai genitori (Osservatorio) e rivisto da molti soggetti. Tutti i presenti si sono detti soddisfatti del risultato finale, che doterà il comune di una commissione vigile e partecipe ma a cui non verrà però riconosciuta una competenza di controllo effettivo, come richiesto dai genitori.
Il secondo appuntamento invece riguarda il referendum ai finanziamenti alla scuola privata. Il comitato dell'Articolo 33 ha indetto una conferenza per segnalare alcune difficoltà. Il referendum si svolgerà in un'unica giornata il 26 maggio con circa 200 seggi, il numero dei seggi al momento non è stato esplicitato dall'Amministrazione ma è quello prevedibile rispetto al contenimento dei costi, annunciato sempre dall'Amministrazione.  Se questo fosse confermato non sarà data possibilità ai cittadini aventi il diritto al voto di esprimersi, semplicemente per mancanza di tempo. I referendum svolti in precedenza su altri temi, si sono articolati sempre su 200 seggi ma con tre giornate a disposizione. Il comitato promotore ha poi lanciato molte e diverse iniziative la prima prevista domenica per continuare a divulgare. Si è sottolineato nuovamente che non si tratta di una dichiarazione di guerra d'intenti contro i soggetti privati, ma una difesa della scuola pubblica l'unica che davvero possa garantire un'uguale possibilità per tutti.  In tanti anni, lo sappiamo tutti, tanti soldi sono stati decurtati alla scuola che governo dopo governo, l'ha trattata come una spesa e non un investimento. A farne le spese come spesso accade, sono sempre le fasce più deboli: i bambini e in particolare i bambini con rischi d'emarginazione sociale. E qui cade il ragionamento economico: perché è stato ampiamente dimostrato che nidi e scuole d'infanzia, sono la forma più economica per garantire l'integrazione sociale e la dispersione scolastica che hanno un costo di recupero ben maggiore, insomma per farla semplice: spendere 100 oggi per non spendere 10000 domani.