Campi Estivi: iscrizioni e ritardi

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Siamo arrivati alla fine dell'anno scolastico ed è tempo di centri estivi. Per i genitori inizia un periodo estremamente faticoso. Le opportunità per fare attività e tenere occupati i bambini non mancano in città. Quest'anno poi l'offerta a disposizione è più ricca che mai.

Sistema integrato
Il comune mette a disposizione scuole, ludoteche e spazi propri e i privati gestiscono attività ricreative in un sistema integrato. Da quest'anno nell'offerta rientrano soggetti privati che aprono i propri spazi. I soggetti idonei sono stati selezionati da ASP Irides (azienda speciale che si occupa di educazione) tramite avviso pubblico.
Il ritardo 
Sempre da quest'anno le iscrizioni sono gestite direttamente dal gestore. E qui cominciano le noti dolenti. Non pochi genitori hanno lamentato come quest'anno sia venuta meno una tempestiva comunicazione. Si tratta di una settimana di ritardo, ma quei pochi giorni, fanno la differenza, per riuscire ad "guadagnarsi"  un posto. Non è arrivata nessuna informativa da parte del Comune, dai quartieri la comunicazione o non è arrivata o è arrivata a iscrizioni già aperte o è arrivata con ritardo, al contrario di quanto avveniva fino all’anno scorso.  Non è stato distribuito materiale cartaceo a scuola come invece è avvenuto l’anno scorso. I siti dei quartieri e del Comune sono stati aggiornati in ritardo e solo dopo sollecitazione dei genitori. Tutto è lasciato all’iniziativa del singolo, al passaparola, all’arte di arrangiarsi delle famiglie, o, peggio, alla competizione per accaparrarsi un posto. Per alcune famiglie il centro estivo è un servizio ESSENZIALE, considerato che le scuole comunali restano chiuse per 10 settimane (oltre alle vacanze di Natale, di Pasqua e ad alcuni ponti) e che nel settore privato le ferie estive mediamente a disposizione dei lavoratori sono 2 o massimo 3 settimane. Questo è un danno non tanto  per le famiglie già collaudate, ma a quelle che si affacciano per la prima volta alla scuola d'infanzia. Se l'affidamento a soggetti privati è gestito da ASP IRIDES che è al 98% di proprietà del Comune, allora le regole di accesso ai centri estivi devono garantire pari opportunità a tutte le famiglie  bolognesi; se così non è significa che il sistema di sussidiarietà che sta così a cuore all'amministrazione qualche lacuna ce l'ha.
Campi estivi  
I nidi coprono anche le prime tre settimane di luglio, le scuole comunali chiudono il 30 giugno, mentre quelle a gestione statale chiudono i battenti al 6 giugno. Da giugno a settembre si apre un vuoto e i centri estivi, diventano una vera risorsa e necessità. I prezzi variano notevolmente a seconda del gestore e dell'attività proposta: dai 50 euro settimanali a 150 circa. La nota positiva da quest'anno il comune garantisce un sostegno alle famiglie con un isee inferiore a 14mila (dall'anno scorso copriva fino a 6mila).

Laura Branca e Costanza Marri