Allattare al seno ma...

andyk














In Italia solo un bimbo su tre è allattato al seno. Il dato non è completo: é un bimbo su tre ad essere allattato esclusivamente al seno nei primi sei mesi di vita. A questo punto toglierei il SOLO. Ma continuamo con la notizia: il latte materno è un alimento eccezionale per tanti motivi, tutti giusti e condivisibili. A difesa di questa pratica nasce dall'unione di pediatri, genitori, enti e associazioni un sintetico manifesto (cianb=coalizione italiana alimentazione neonati e bambini) che ne tutela e difende la pratica. E' un documento breve, diviso in 11 punti di chiara lettura.

Qui finisce la notizia  e comincio alcuni ragionamenti che vorrei condividere.
Durante due gravidanze e due allattamenti ho notato che attorno alla maternità si accumolano tante falsità che non aiutano nessuno e non aiutano sopratutto le neomamme.
Prima tra le quali che se non allatti al seno sei una mamma da meno.
Tra gli anni '60 e '70 veniva sconsigliato l'allattamento al seno con motivi "scientifici": era considerato poco igienico, antiquato e si constatava che i bimbi crescevano meno.
Oggi la stessa categoria i pediatri (a parte quelli truffaldini) dicono l'esatto opposto: allattare fa bene a tutto previene l'obesità, favorisce la salute, previene allergie... fa anche diventare anche più intelligenti sempre seconodo studi "scientifici".
A chi credere? Forse è meglio ascoltare se stessi e l'istinto.
L'allattamento al seno è qualcosa di naturale e in quanto tale è un meccanismo sofisticato e molto funzionale. E in fondo se abbiamo il seno un motivo c'è! Detto questo credo che troppo spesso, sopratutto sulla maternità, si ragioni in termini assoluti che è la cosa più negativa che possa ricadere su una madre inesperta.
E allora perché solo il 30% allatta fino ai sei mesi?
Io alcune risposte me le sono date: intanto allattare è molto faticoso, sia fisicamente (si sprecano energie pari a quelle di un atleta) sia mentalmente. Allatta sopratutto i primi tempi è difficile: non si sa come attaccare il bimbo, magari si formano dolorose ragadi (piccoli tagli) magari c'è poco latte (panico "oh dio il bimbo ha fame!") magari c'è troppo latte (può venire la mastite!).
Il tutto si complica, a mio parere, con l'allattamento a richiesta che è tanto in voga. Perché la madre non può mai separarsi dal bambino e il bambino può voler stare al seno per i più svariati motivi: fame, piacere, consolazione, per addormentarsi...
Oltre alle difficoltà sopra dette, che dovevano affrontare anche le nostre mamme e nonne, oggi ce ne sono altre tutte moderne. Si devi tornare in ufficio ed è un bel casino, sopratutto se il bimbo è abituato all'allattamento a richiesta. Concludo: allattare al seno è una buona prassi, tutelarlo è doveroso ma si dovrebbero vedere le cose con un po' più di senso pratico. Una mamma che fa fatica, che è stanca o che non ha voglia, ha tutto il diritto di non farlo. Una mamma che non allatta non è una mamma da meno. Non è vero che il rapporto si sviluppa con l'allattamneto. Il rapporto tra madre e figlio c'è ancora prima che il piccolo nasca. Dire che allattare al seno è sempre la cosa migliore non è giusto. Non è giusto nei confronti delle mamme, che dopo la gravidanza e il parto, hanno bisogno di essere capite, accolte, aiutate e non di avere paletti e divieti. Così si pensa molto al bambino e poco alle donne mentre credo che valga la regola che quando sta bene la mamma sta bene anche il bambino.