Nidi: la capitale si blocca e la regione avanza




















Roma. L'attuale normativa regionale parla chiaro: il rapporto numerico tra bambino e insegnante è di 1:7, un rapporto da calcolare sui bambini iscritti ai servizi 0-3 e non su quelli presenti. La modifiche contrattuali portate avanti dal giunta Marino, ha però stravolto il rapporto numerico. In alcuni nidi e in alcune ore del giorno, si raggiungono rapporti di 1/20, cifre assurde...assurde, non solo per la legge ma per il buon senso. C'è poi una grande confusione che
grava su tutta la vicenda, perché non si capisce bene come la giunta capitolina procederà. Tante e nutrite sono state le manifestazione in questi giorni sia dei lavoratori che dei genitori. Così dopo con la "caduta" dell'assessore alla scuola Cattoi e l'ingresso in scena dell'assessore Masini, lo scenario si fa di difficile previsione. Continuerà la manovra? E mentre aspettiamo risposte, cerchiamo di capire come si muove la politica. Sono tutti compatti? C'è qualcuno che si muove in opposizione? Dalla regione il consigliere del gruppo misto Fabrizio Santori racconta "Stiamo portando avanti una diffida con diverse insegnanti. Questa modifica non è accettabile, non solo si infrange la legge regionale, ma ci sta andando di mezzo il benessere dei bambini." Nel mentre sia ai genitori che agli insegnanti converrà monitorare con cura, l'annunciata modifica dell'attuale normativa regionale. Secondo più voci, andranno a modificare anche il rapporto numerico. Visto poi che in diverse altre regioni i rapporti educativi sono bene superiori all'uno a sette, conviene davvero non allentare la pressione che fino ad oggi pare abbia portato ad ottimi risultati.