Assunzioni maestre? Il partito si muove da Bologna

BoNidi














Bologna: Oggi in città si avvia una contrattazione politica lunga e difficile. Per i risultati, se ce ne saranno, dobbiamo attendere, ma qualcosa possiamo raccontare fin da qui. Intanto tentiamo di capire: cosa succede? Il solito guazzabuglio tra scelte politiche che tirano da una parte e decreti che tirano dalla parte opposta. Il decreto in questione è quello Enti Locali, deliberato lo scorso 19 giugno, mentre le scelte politiche, sono quelle locali che si avviavano quasi un anno fa quando l'Amministrazione annunciava la possibilità di assumere dipendenti pubblici per nidi e scuole d'infanzia. Ad oggi però il decreto impedisce d'assumere le insegnanti, che intanto hanno già vinto un concorso e all'annuncio di questa impossibilità si sono avviate proteste, grandi scontenti e molta rabbia da parte del personale a cui è seguito un correre ai ripari dai politici.

Non è il primo pasticcio del genere e certo queste faccende non capitano solo a Bologna statene certi. Forse consola poco, ma la confusione c'è, è tanta e in tutto il paese. A volte è talmente estesa che non si capisce più cosa sia importante, e cosa no, quanta enfasi porre rispetto ad un decreto o come commentare una scelta politica. Perché ciò che è vero oggi, domani si smentisce e diventa completamente falso, da fondamentale diviene un mero annuncio senza conseguenze....Se per un momento abbandoniamo l'urgenza, possiamo osservare come da anni nel campo dello 0-6 si avverte un'esigenza, un'esigenza forte e imprescindibile: i servizi devono essere svincolati dai limiti imposti dal patto di stabilità (quelli che impediscono le nuove assunzioni); cosa del resto avviene da sempre per la scuola. Questa è un'esigenza universale tante volta annunciata da Anci (associazione nazionale comuni italiani), sindacati e sindaci e mai risolta. E ora torniamo a Bologna e cerchiamo di capire. Se non si trovasse una soluzione il sindaco dovrebbe dire addio, a buona parte dei voti del bacino elettorale delle scuole, mentre i deputati chiamati oggi a Bologna (Andrea De Maria, Francesca Puglisi, Sandra Zampa, Donata Lenzi, Claudio Broglia, Sergio Lo Giudice, Paolo Bolognesi) non farebbero certo bella figura, in testa la senatrice Puglisi che è anche responsabile scuola per il partito. Fuori da Bologna intanto il presidente dell'Anci Piero Fassino (sempre PD) preme sulle medesime questioni. La domanda è: riuscirà il partito ad appianare la questione? Qualcosa si deve muovere e si deve muovere al più presto. Ma forse il male, non è venuto solo per nuocere, se questa riflessione potesse estendersi fuori dai confini della città, per scavalcare una volta per tutte l'impossibilità ad assumere i lavoratori indispensabili a tenere aperti i servizi educativi pubblici, che poi teoricamente, è un interesse di tutti.