Telecamere al nido: un'opportunità mancata











Ieri il primo si, dalla Camera sull'uso delle telecamere nei servizi di cura d'infanzia e per anziani. Il testo di legge, a mozione parlamentare, disciplina l'istallazione e l'uso di mezzi di videosorveglianza nei servizi. Le immagini registrate saranno a disposizione di personale preposto in caso di indagini. L'attuale legge è frutto di un riassunto di molti altri testi di legge. La nostra associazione lo ha discusso a Roma lo scorso luglio, con molti altri interlocutori, sindacati e il garante dell'infanzia tra gli altri. Il risultato che abbiamo maturato a nostro avviso è una mancata opportunità. L'opportunità era quella di portare
all'attenzione generale, cosa succede oggi nei servizi educativi. Una situazione complessa e articolata, che nel testo di legge, è stata riassunta con preamboli del tutto sbagliati. I firmatari pongono l'accento su un fatto: "si introducono telecamere perché le violenze nelle strutture sono in aumento" Ma di questo ipotetico aumento , non si riporta un solo numero, non una percentuale o uno studio di qualunque genere. Le violenze sono in aumento oggi? rispetto a quando? Perché? Come?  Non lo sappiamo. I dati non ci sono e non ci saranno, eppure sarebbero stati importantissimi da conoscere e avere a disposizione di tutti: genitori, lavoratori, amministratori e politici.... Il testo di legge, molto migliorato rispetto ai primi depositati, è superficiale. Affronta un tema delicatissimo a gamba tesa, senza ascoltare un solo lavoratore, senza fare ricerca circostanziata, senza capire, che materia stava trattando. Se i casi di violenza sono aumentati sarebbe stato importante conoscerli e capire anche  perché, sono aumentati. Avere conoscenza dei fatti è importante prima di scegliere cosa fare e come spendere risorse pubbliche. Infine, tra tutte le priorità che i nidi stanno attraversando, l'ultimo cosa su cui legiferare, era l'uso delle telecamere. Sarebbe importante concentrarsi sempre sulla materia di cui ci si occupa nei servizi, sia per l'infanzia che per anziani, cioè sulle persone che li abitano.