Nidi scuole e le responsabilità politiche












Cronaca cittadina. "Non c'è niente di strano nel fatto che la direttrice della Istituzione (IES) sia stata spostata alla gestione dei quartieri. E' un ruolo in cui ha grande competenza ed esperienza" Ci spiega Paolo Marcheselli consigliere dell'Istituzione nidi e scuole di Bologna. La Direttrice Marina Cesari con una delibera di giunta a fine ottobre, cambia ruolo. Pochi giorni dopo il Presidente Massimiliano Tarozzi non ripresenta la candidatura alla IES. Tarozzi è Professore ha grande competenza sul piano pedagogico, ed è figlio del celebre assessore alla scuola che Bologna amò molto negli anni settanta. Tarozzi durante il nostro primo incontro mi raccontò: "Non ho intenzione di stravolgere o apportare grandi modifiche al modello bolognese, funziona già molto bene così". Eppure a soli due anni dalla fondazione la IES può raccontare più di un cedimento del sistema. Il personale è esasperato al punto da aver diffidato il Comune. Educatrici e maestre hanno rotto con i sindacati e mentre i genitori ci raccontano nidi dove ci sono, in alcuni momenti della giornata, anche venti bambini con un solo educatore... Siamo così sicuri che il modello funzioni bene? E l'istituzione?

Le nomine 
Nell'estate del 2014 la fretta del sindaco di fondare l'istituzione era tanta. Ancor prima di formare il consiglio d'amministrazione nomina il direttore Marina  Cesari per l'appunto. La Cesari aveva diretto Asp Irides fino al giugno 2014, quando fu indagata per associazione a delinquere finalizzata all'immigrazione, l'indagine, è utile ricordarlo, è partita su segnalazioni della stessa Cesari. Dopo il direttore il sindaco chiamò a Bologna il Professor Massimiliano Tarozzi che insegnava all'Università di Trento, per offrirgli la carica alla IES.
IES oggi
La dottoressa Cesari cambia incarico e il presidente che non si ricandida. Possono essere fatti casuali e slegati tra loro? Molte testate hanno ipotizzato che il nuovo direttore avrà il compito di ricucire i rapporti con il personale, sopratutto con le insegnanti. Ma il problema erano i rapporti, certo tesi, con il direttore uscente? O il direttore è stato scelto oculatamente dal sindaco per fare manovre pesanti e toglierlo al momento opportuno?
Responsabilità politiche e amministrative
In questa storia di lacrime e sangue il nuovo direttore è eletto, nel tentativo, tutto politico, di togliere la faccia per mettere quella di qualcun altro. Assumere le maestre con diversi contratti, con diversi orari di lavoro, farle lavorare frontalmente sette ore al giorno, farle lavorare a luglio, giusto o sbagliato che sia, non è una scelta tecnico-amministrativa è una scelta politica. Cercare di far quadrare i conti, assumendo supplenti part-time quando servirebbero supplenti full-time (questo ci è stato raccontato da più di un lavoratore), spostare le maestre e le educatrici da una scuola all'altra, non è una scelta tecnica: è una scelta politica.
Educare è Politica
Scriveva Loris Malaguzzi, fondatore del modello di Reggio Emilia. Non so cosa intendesse esattamente, ma è certo che la politica è responsabile anche del dell'educazione nella scuola pubblica. Se ci voltiamo indietro vediamo che i nidi e le scuole d'infanzia sono stati costruiti e realizzati da politici che hanno scelto di investire in questo settore più che in altri. Il sindaco Dozza che sotto le bombe della guerra, tra fame, malattia e disperazione scelse di aprire nuove scuole d'infanzia. Ma non disturbiamo sindaci ormai mitici e veniamo al nostro. Anche oggi i nidi e le scuole sono gestite dai politici anche se di mezzo c'è un'istituzione. Risparmiare è una scelta politica, dare alle famiglie mille euro per realizzare in ogni nido e scuola d'infanzia dei progetti è una scelta politica! Bellissima per di più, peccato che anche questa scelta, si riduca ad un risparmio, perché i genitori si auto-convocano ad imbiancare le pareti di strutture che avrebbero bisogno di ben altro che una rinfrescata di vernice. Come nel caso del nido Marzabotto  chiuso perché la struttura non era sicura ad anno iniziato.
Politica è cambiamento
Le scelte politiche sono ricadute sul personale e sui bambini. Il compito che si accinge ad assumere il nuovo direttore Maurizio Ferretti è tutt'altro che semplice e ha tutta l'aria di una manovra di facciata. Staremo a vedere cosa cambierà sul serio e cioè quanto e come si investirà economicamente in questi servizi. Per ricucire con il personale invece il sindaco avrebbe fatto meglio a cambiare Assessore, invece Marilena Pillati, che ha fondato l'istituzione e ha partecipato a precise scelte politiche, è stata riconfermata nella nuova giunta ed è anche diventata vicesindaco.