Mensa che cerchi, guaio che trovi



Basta digitare su Google “mensa scolastica” per rendersi conto che la situazione è tutt’altro che rosea. Corpi estranei nei piatti, dubbi sugli appalti, ritardi nei servizi e mense che semplicemente non ci sono. Gli onori della cronaca negli ultimi giorni sono spettati a Prato, Benevento e Messina. 



A Prato nei giorni scorsi le insegnanti di una scuola elementare hanno trovato una graffetta metallica nel primo piatto di un alunno. Un incidente simile era capitato nella stessa scuola appena un anno fa. L’amministrazione ha avviato i controlli e allertato i Nas senza escludere eventuali provvedimenti nei confronti della ditta che fornisce i pasti.

A Benevento la mensa è in bilico. Il prossimo sette marzo scadrà l’appalto e la giunta non esclude che il servizio possa essere sospeso. In una nota si legge che solo 220 alunni su 2000 potenziali fruitori hanno aderito al servizio. Numeri che hanno spinto l’amministrazione a rivolgere un appello ai genitori perché iscrivano i propri figli al servizio mensa. A complicare ulteriormente le cose si aggiunge il mancato pagamento dei pasti consumati da parte di metà delle famiglie iscritte e il ritardo nel pagamento degli stipendi ai dipendenti della ditta che gestisce il servizio. L’ex sindaco Fausto Pepe ne approfitta per bacchettare Mastella e la sua giunta, ma a contestare la gestione dell’attuale giunta è soprattutto l’associazione l’Altrabenevento. Ieri in una nota, diffusa sui social, ha espresso forti dubbi sull’operato dell’assessora Amina Ingaldi e sulle rassicurazioni da lei fornite circa la qualità dei pasti e il rispetto del capitolato. Ingaldi viene accusata di non aver preso in considerazione la nuova proposta di carta dei servizi presentata dalla consigliera di maggioranza e dietista Pina Pedà. All’amministratrice inoltre viene imputato un imbarazzante silenzio sui rifiuti che ,secondo l’associazione, si trovano ammucchiati da mesi davanti alle cucine in cui vengono preparati i pasti consumati nelle mense.

A Messina la mensa non è ancora stata attivata e la questione sta creando non poche grane alla giunta guidata dal sindaco Renato Accorinti. Nei giorni scorsi i 94 lavoratori addetti al servizio, da mesi senza stipendio,  hanno interrotto il consiglio comunale e l’amministrazione ha garantito di voler fornire risposte alla questione .A Messina il servizio mensa quest’anno scolastico non è stato ancora attivato e le famiglie si sono organizzate in diversi modi. Il bando di gara per l’assegnazione del servizio – si legge nelle cronache locali – è pronto da dicembre ma manca  l’impegno di spesa da un milione e centomila euro che deve essere firmato dal ragioniere generale del comune.


Quelle descritte sono solo tre diverse situazioni: un incidente e due vicende politico amministrative differenti. Metterle insieme potrebbe apparire sbagliato, è stato fatto solo per provare a dipingere un quadro su un paese, il nostro, in cui si moltiplicano le iniziative per portare in mensa cibi biologici e a km 0 e questo convive con realtà in cui le mense non ci sono o potrebbero non esserci più.