400 posti nido a 570 euro

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Cronaca Bambina

Ma davvero cambierà il sistema di convenzione dei nidi a Bologna? 

Se, si, come? 

Lo ha chiesto oggi durante il question time il consigliere Federico Martelloni di Coalizione civica

 
La risposta della vicesindaco Marilena Pillati è stata lunga e articolata. Contiene informazioni concrete e altri punti ancora da chiarire. Cerchiamo di capire insieme. Il progetto - dichiara la vicesindaco- costituisce al momento una proposta tecnica che non è stata ancora oggetto di alcuna deliberazione"


I tempi saranno brevi. La questione sarà discussa e valutata in Giunta, senza passare dal consiglio comunale, questo è stato ribadito più volte durante la risposta. Le convenzioni che il sistema andrà a rivedere, sono in essere da oltre 15 anni , sono state regolate con delibere annuali e si sono individuate di anno, in anno.


Perché si cambia?
 
Partiamo dai dati a Bologna l'offerta comunale di nidi d'infanzia è costituita prevalentemente da nidi a gestione diretta e nidi in concessione. Si tratta di più di 3.000 posti. 
Da tempo, per limitare la lista di attesa sempre molto alta a Bologna si sono fatte convenzioni di durata annuale per un numero limitato di posti che sono quest'anno 190. I posti sono tutti offerti da nidi privati autorizzati e  rispondono a requisiti di qualità definiti dal comune. 
 
Ogni anno il numero di questi posti varia sulla base delle risorse disponibili. Molti nidi con posti convenzionati, mettono a disposizione anche posti a "tariffe piene" con rette anche a 1.000 euro mensili
 
I dati hanno dimostrato che in questi ultimi anni  molte famiglie sono escluse dall'offerta comunale, e fanno fatica ad accedere all'offerta privata dei nidi convenzionati, proprio a causa dei costi elevati.
 
Parallelamente alcuni di questi nidi hanno difficoltà a coprire tutti i posti. Proprio per questo motivo alcuni nidi hanno cessato la loro attività e altri attraversano questa difficoltà ancora oggi.
 

Il progetto: come e quanto
 
L'Amministrazione ha deciso così di sottoporre ai privati, in via sperimentale, per un solo anno, una modalità differente di convenzionamento che, pur garantendo la continuità per i bambini che già frequentano le strutture (circa un centinaio), consenta ai gestori di mettere a disposizione delle famiglie tutti i loro ulteriori posti, circa 400 a tariffe che pur non escludendo la progressività, dovranno nel loro livello massimo, essere in linea con la tariffa che il Comune applica alle famiglie che hanno un Isee superiore a più di 30 mila euro. Queste sono le principali informazioni date oggi dalla Giunta. La questione è molto complessa e tocca tanti punti.
 
Uno sguardo al passato 
 
E' vero che tanti nidi convenzionati  in questi anni hanno chiuso. Alcuni erano nidi dal progetto davvero interessante e innovati. Il Trenino Ciuf Ciuf ad esempio chiudeva nel 2013, ospitava negli stessi spazi bambini del nido ed anziani. Allora però di soluzioni non se ne sono trovate e nemmeno pensate.     
 
Laura Branca