La guerra inventata dei nidi













Cronaca Bambina. Cambiano i criteri d'iscrizione ai nidi di Roma e scoppia la rivolta. Sono tanti i genitori e gli educatori che criticano la scelta  e prendono d'assalto la pagina fb dell'assessore Laura Baldassare. Nasce anche il  fiocco nero del lutto che vedete sopra. Sulla nostra pagina i commenti sono stati tanti, così tanti, che è stato impossibile ignorarli. Vagabondando online nel tentativo di capire cosa succede a Roma sono affiorate tante testimonianze. Sono molti a scrivere che i nidi pubblici a Roma sono brutti, che le strutture sono vecchie e trascurate. Lo stesso personale pubblico testimonia di essere stanco, scoraggiato, di sentirsi abbandonato e gestito male. Le supplenti non arrivano mai e quando arrivano vanno condivise in più sezioni, i rapporti frontali educatori-bambino sono protratti per troppe ore al giorno, la formazione è sempre meno qualificata....Ora c'è da chiedersi: quale progetto politico c'è sui nidi romani? Come mai a livello nazionale non si riesce a coordinare?

Nel 2007 l'allora Ministro Rosi Bindi stanziò per la prima volta, soldi pubblici per realizzare nuovi nidi. Nidi in convenzione e in concessioni, nidi insomma a gestione indiretta. L'impiego economico pareva una buona idee e senza alcuna progettazione si è avviato un sistema che non è stato definito nemmeno in numeri. Il sistema in tanti anni di attività ha subito diversi attacchi. Prima si è investito sul "privato" a scapito del pubblico, ora si fa marcia indietro e si da contro al privato. Risultato: i nidi pubblici a Roma, come in tanti altri contesti, sono cadenti e i nidi nuovi privati si chiudono e si svuotano. Gli  attacchi che il sistema educativo ha subito è sempre stato INDIRETTO. Ogni governo ha promesso di  voler difendere il sistema educativo...Ma trascorsi 10 anni dagli investimenti di Rosi Bindi di nidi ce ne sono sempre meno (anche l'Istat ha accertato una declinazione dell'offerta) le iscrizioni calano, sotto il peso della crisi del lavoro, il peso dell'aumento delle rette e sotto il peso delle delibere di tanti sindaci...Ed ecco il punto. Il sistema generale è stato gestito senza progettualità, ogni sindaco ha fatto quello che meglio credeva. E si è creata e inventata una guerra, una guerra ideologica e politica, anche quando sindaco e governo erano sotto la stessa bandiera. Roma affronta una situazione difficilissima con una delibera che, per quanto mitigata e migliorata rispetto alla partenza, pare non ha fatto contento proprio nessuno, almeno seguendo i commenti online.