Lettera di una mamma senza nido


BolognaNidi









Cara Bologna nidi,


sono una mamma senza nido e senza lavoro. Ho trentadue anni e da dieci  vivo  vicino a Napoli. Mi sono trasferita qui, dopo il matrimonio, per poter star vicina ai miei suoceri che stanno invecchiando e iniziano ad aver bisogno. A mio suocero è stata diagnosticata la demenza senile da un anno e mia suocera inizia a fare fatica. Di servizi per aiutare gente come noi, non ce ne sono, ne' per anziani, ne' per bambini (...) Il mio primo figlio l'ho mandato da una signora che non aveva un vero nido, ma teneva tutti i giorni tanti bambini. Oggi quel "nido" non c'è più, è stato chiuso senza alcuna spiegazione, nonostante fosse molto frequentato. Mio figlio c'è stato bene ed a giocato con tanti  altri bambini. (...) Capisco che i nidi sono un servizio diverso da quello che abbiamo frequentato, ma la signora che lo gestiva era tanto brava. I piccoli avevano uno spazio tutto dedicato a loro, con giochi e lettini ed era tutto pulito in ordine  e per gli orari ci si metteva d'accordo. Forse non  c'era tanta pedagogia, i pannolini e la pappa dovevamo portarla da casa, ma i bambini erano sereni e volevano bene alla signora. Io intanto riuscivo a lavorare e a guadagnare un po'. Oggi con il solo stipendio di mio marito facciamo fatica. (...) E cosa deve fare una madre come me, che è sempre sola, senza lavoro e senza un domani migliore? E' difficile fare la mamma dove non c'è nulla. (...)
Anche il parchetto sotto casa ha pochi giochi e sono tutti rotti. Io seguo Bologna Nidi da tempo e leggendo le lamentale delle educatrici e dei genitori che un nido ce l'hanno, mi viene una grande rabbia, perché qui non c'è nulla e tutto farebbe la differenza. Si è parlato tanto di nuovi nidi al sud, ma qui non si vede nulla, se non la disperazione.

AnnaRosa, mamma senza nido