Vaccini, cure omeopatiche e politica...Parola a Paolo Sarti

BolognaNidi














Intervista a... Paolo Sarti è pediatra ed è anche un politico. Siede in consiglio regionale con la lista Toscana a Sinistra. Oltre a fare il medico e il politico si occupa di tantissime cose. Il suo impegno è speso tra organizzazione di corsi di accompagnamento alla nascita, dibattiti e convegni sull'educazione sanitaria e pediatrica e spesso collabora con la Rai e Radio tre come divulgatore scientifico. Ha pubblicato tanti libri tra i quali ricordiamo: Neonati Maleducati e Crescere è un'arte. Insomma è quello che si può dire un vero esperto in materia d'infanzia. Il suo è uno sguardo particolarmente interessante perché duplice. Critico e poco prevedibile l'abbiamo incontrato per parlare della legge sui vaccini. Il dottore Sarti ha un'idea molto precisa e dalle sue parole passano forti e chiari due concetti. Primo concetto: in Italia non c'è allarme sulla copertura dei vaccini. Secondo concetto: questa legge ha una convenienza politica. Sarti parla e spiega anche di omeopatia, (materia che tratta con rispetto) ma su cui fa un ragionamento politico molto interessante e di grande attualità, viste le ultime notizie.

Dottore lei è pro vaccini?  Certo, sono pediatra e ho lavorato Asl di Firenze per 40 anni. Ho fatto vaccini a tantissimi bambini e anche come pediatra di famiglia consiglio sempre di fare vaccini.
Incontra molte famiglie contro i vaccini? Ci sono tanti dubbiosi, tanti che hanno paura, tanti che vanno rassicurati.
Come si comporta con i dubbiosi? Rassicuro e accompagno i genitori verso  questa scelta con spiegazioni e dati scientifici.
Alla fine le famiglie scelgono di vaccinare? Per quello che è la mia esperienza, si. Magari non rispettano le date del calendario, ma quasi sempre riesco a convincerli. Sono pochissimi gli irriducibili.
Quanti secondo lei? Non ho dati attendibili ma dal mio punto di vista sono davvero pochi.
Tanti vaccini tutti insieme fanno male? No, i bambini potrebbero sopportare altro che questi vaccini. Questa è una paura da dissipare.
Cosa pensa del testo di legge che obbliga ai vaccini? Come me sono molti i pediatri che portano avanti, da anni, una cultura dell'informazione. La legge fa un grave danno al nostro impegno e ai cittadini.
Perché danno? Perché va a minare la fiducia faticosamente guadagnata tra medico e paziente, tra la cultura scientifica e cittadini.
Ci sono troppe sanzioni? Espulsioni dall'ordine, multe, segnalazioni all'ASL, si arriva addirittura a intervenire sulla patria podestà...Ha dell'incredibile! Alla paura dei cittadini la politica ha risposto mostrando i muscoli. Non è l'atteggiamento della ragione.
Perché è sbagliata da un punto di vista politico? La politica non dovrebbe mai avere un atteggiamento censorio. Abbiamo un contesto scientifico entro cui muoverci. Abbiamo studi condotti in anni di ricerca, eppure a volte, si sceglie di seguire la strada delle prove scientifiche, altre volte, si opta per una visone romantica della medicina.
Ci spiega meglio? Qualche anno fa la regione Toscana ha lanciato una campagna informativa che invitava a farsi prescrivere farmaci omeopatici.
Le cure omeopatiche non vanno bene? Che ben vengano le cure alternative che si affiancano alla medicina tradizionale, non è questo il problema. L'omeopatia non ha evidenze scientifiche che ne dimostrano la validità. Non si possono utilizzare due pesi e due misure.
Ci sono interessi economici? Più che interessi economici personalmente ci vedo interessi di voto. Spesso la politica ragiona in termini di elettorato. Nonostante la crisi dei vaccini in Toscana la copertura  è ancora alta. Significa che il 90% degli elettori è potenzialmente favorevole ad una legge di questo tipo e il favore del popolo si trasforma in voto. E' solo una mia lettura dei fatti, non ho prove per affermarlo.
Come dovrebbe ragionare la politica? Seguendo la ragione e la cultura scientifica. Imboccata questa strada si dovrebbero poi fare scelte coraggiose. I soldi per fare tutto non li abbiamo, una volta stabilite le cose più importanti su cui investire, si dispongono cifre e si fanno scelte.
Ad esempio? Lei si occupa di Nidi, bene, anche i nidi possono rientrare sotto l’etichetta della salute. Questi servizi restituiscono salute e benessere. Una volta presa visioni di cosa si dovrebbe fare, di quali necessità ci sono, il politico dovrebbe stabilite cosa si può fare con le risorse che abbiamo. E un discorso molto poco popolare ma necessario.         
Si è fatta informazione rispetto a quanto guadagnano le aziende farmaceutiche? No, ma non credo sia questo il vero punto della questione. Le aziende farmaceutiche guadagnano, non c’è dubbio... Mi pare più significativo che spesso aprono in Italia, magari con finanziamenti pubblici, e poi delocallizano per convenienze. Su questo punto noi di Toscana a Sinistra, stiamo preparando un testo di legge da presentare in regione.
Tornando ai vaccini: secondo lei siamo di fronte ad un'emergenza? No, su questo mi sento davvero di rassicurare. Certo abbiamo avuto malattie raddoppiate, come ad esempio il morbillo, ma avremmo tutto il tempo di recuperare facendo informazione e rassicurando.
Quindi niente di preoccupante? La preoccupazione ci deve essere e dobbiamo intervenire con molti mezzi per fare divulgazione sui vaccini e in generale sulla cultura scientifica. Dovremmo anche chiederci perché la medicina tradizionale sta vivendo una sfiducia così diffusa. Dovremmo porci le domande più scomode e tentare di fornire le risposte più corrette. La legge invece pone solo divieti e sanzioni che spaventano e irrigidiscono una situazione già molto difficile.