Ansia da separazione? Affidatevi all’esperienza degli educatori

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La pedagogia ci insegna che tra gli 8 e i 14 mesi i bambini cominciano ad avere paura degli estranei o dei nuovi posti. E’ un passaggio evolutivo normale e sano, ed è una fase che diminuisce e scompare circa a 2 anni. Va da sé che ogni bambino è diverso e unico, ma normalmente, queste tappe corrispondono con una certa precisione. A circa due anni i bambini imparano che i genitori possono allontanarsi e tornare e la sicurezza del ritorno, li incoraggia ad avventurarsi per il mondo. Questa acquisizione di consapevolezza non è indolore e non elimina del tutto l’ansia da separazione che può tornare sopratutto nei momenti di grandi cambiamenti. Ma cosa succede quando l’ansia da separazione coincide con l’ingresso al nido? Vediamolo insieme e cerchiamo di capire come un genitore può affrontare la situazione.


L’ansia da separazione e l'ingresso al nido

L’ansia deve essere affrontata con consapevolezza da parte dei genitori, siamo noi che possiamo, più di qualunque altra figura educativa, aiutare il piccolo a superare questo stato emotivo. La prima regola è: avere tanta pazienza e cercare di essere sereni. Un genitore sereno trasmette serenità. Questo non significa che se voi siete tranquilli, il bambino non piangerà! Significa solo che dovete essere consapevoli che il piccolo esprimere in modo sano e anche violento l’ansia da separazione con strilli, pianti, musi, lanci dei giochi….. E’ sano ed è normale.

Al nido ci si allena

Al nido ci si allena alla separazione. E in ogni caso, sia che l’inserimento avvenga tra gli otto e i 14 mesi, o dopo, questa fase la dovete comunque affrontare. E anche se aspetterete ad iscriverlo alla scuola d’infanzia arriverà o tornerà. La “separazione da scuola” va affrontata. In un buon nido l'inserimento è lento e si rispettano i tempi del bambino. La separazione, a meno di necessità speciali, avviene in modo progressivo. Ascoltate cosa vi suggeriscono gli educatori e le educatrici, e abbiate fiducia nel loro giudizio. Lasciare il bimbo al nido significa affidarlo a persone competenti che hanno visto tante volte la separazione, conoscono e riconoscono, i segnali che il bambino invia. Abbiate fiducia, prima o poi passa.

Due cose da non fare!

Quello che noi genitori non dovremmo mai fare sono i giochi di prestigio. Insomma mai scomparire senza salutare. Per quanto sia dura, la separazione, va condivisa con il bambino. Seconda cosa da non fare: non ricomparite all’istante e/o non trascinatevi in lunghi adii. Cercate di non aver fretta ma nemmeno metterci troppo a salutarlo. Se siete troppo coinvolti e frastornati dalla situazione, non è facile sperarsi, ascoltate le educatrici. Andatevene quando ve lo dicono.

Trattatelo da persona

Il bambino è piccolo, ha poche conoscenze, ma capisce tutto. Spiegategli con la massima cura che tornerete a prenderlo: dopo la pappa, o dopo il sonnellino o dopo la merenda... E cercate di mantenere un orario il più regolare possibile, sia in ingresso, che in uscita. Il bambino non conosce il senso del tempo, ma lo impara. Il senso del tempo lo impara pian, piano e non c’è luogo migliore dove conoscerlo, che il nido. Dove i tempi sono collettivi, si ripetono con cadenze regolari, giorni dopo giorno.

Laura Branca 


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