Sindaco: perché non va a lavorare una settimana al nido?


BolognaNidi













Cronaca Bambina “Così ci rimettono i bambini”! Potrebbe essere questo lo slogan di protesta, lanciato dai genitori di Venezia, contro le scelte operate del sindaco Brugnaro. Nel tempo la giunta di Brugnaro ha dimostrato una certa fantasia nell’amministrare i servizi educativi 06. Prima hanno scelto di spostare le educatrici da un nido, all’altro, come “tappabuchi”. Era il 2016 (leggi qui). Poi hanno pensato di spostato vigili a lavorare nei nidi, purché ne facessero richiesta e purché provvisti di diploma. Era il 2017 (leggi qui). Oggi, a distanza di tempo, i tanti problemi legati alla gestione di nidi e scuole d'infanzia, rimangono, e l'incapacità da parte della giunta, di capire cosa sta amministrando, anche. Il personale è poco, la necessità di stringere la cinghia è al primo posto e la soluzione è stata spostare il personale “educatore di asili nido e scuole dell’infanzia, a scapito della quotidianità dei frequentanti e a scapito del rapporto numerico fra educatore e bambini che vanno a ledere la sicurezza e la qualità dell’offerta didattica” Protestano compatti i presidenti dei comitati di gestione.

La voce dei genitori

Gli spostamenti ora sono a “lunga durata”. Educatore con un ordine di servizio, sono spostati fino a fine anno in altra sede dove il personale è carente. Così facendo le sedi di provenienze sono lasciate sotto organico e in balìa di perpetue sostituzioni. Il lavoro di relazione, la costruzione di un rapporto di fiducia tra educatore e bambini, tra educatore e genitori, la “famosa” continuità educativa vanne tutte a 48. I presidenti dei comitati genitori dichiarano: “Negli asili nido i bambini devono crescere in serenità e guidati in un percorso di sviluppo delle proprie abilità cognitive dagli educatori, loro punto di riferimento. Siamo quindi ancora a chiedere all’amministrazione comunale di rivedere le proprie azioni, rammentando le peculiarità ed esigenze dell’utenza cui vanno a ledere diritti fondamentali".

Un problema di personale? Risponde l’assessore Romor
“Nel corso dell'ultimo anno l'amministrazione ha organizzato due concorsi per rinnovare le graduatorie supplenti. Purtroppo, per quanto riguarda le scuole dell'infanzia, un numero basso di maestre ha superato, con esito almeno sufficiente. Quindi, per avere margini di gestione anche nelle scuole infanzia da qui alla fine dell'anno, abbiamo spostato una supplente da ciascuno dei tre nidi Conchiglia, Gabbiano, Fiordaliso, rimpiazzandole con altrettante supplenti provenienti dalla graduatoria delle abilitate per i nidi. Visto l'esito del concorso supplenti per le scuole d'infanzia, questo è il modo per garantire perfettamente i rapporti numerici”.

Ci sono errori nel bando per le assunzioni?
Il bando per le assunzioni a termine delle maestre ha avuto due tappe come consueto. La prima tappa, con l’esame scritto, si è concluso il 21 dicembre. L’ultimo esame, quello orale, si è concluso il 26 gennaio. Prima dello svolgimento degli esami orali l’amministrazione comunica, alle concorrenti, il punteggio dei titoli. Alcune maestre si sarebbero accorte che i punteggi erano stati calcolati in modo erroneo, ad esempio, per chi aveva lavorato presso strutture statali. E per questo motivo la graduatoria sarebbe stata bloccata in attesa di chiarire la situazione. 

La protesta politica: due interpellanze della consigliera Sambo
Tutta questa faccenda è stata portata alla luce tramite due interpellanze il consigliere del PD Monica Sambo che sottolinea, come il problema fosse prevedibile ormai da tempo. “Da ormai due anni avevamo manifestato con interpellanze e vari interventi, in Consiglio e commissione, la necessità di provvedere all’espletamento di un concorso per l’assunzione di nuovo personale. Ma il bando per nidi e scuole dell’infanzia, non ha ancora prodotto una pubblica graduatoria, mentre della selezione e delle maestre che l'hanno superata, non se ne è saputo più nulla” Oltre ai ritardi il consigliere Sambo parla anche di possibili "errori nell'applicazione dei punteggi che, proprio per evitare possibili ricorsi, l'amministrazione avrebbe evitato di mettere in chiaro, sospendendo la pubblicazione delle graduatorie, con la conseguente necessità di spostare le maestre dagli asili alle scuole dell'infanzia". Le due interpellanze prodotte da Sambo attendono risposte. Intanto le educatrici vanno a scuola, le maestre vanno al nido, e vedremo la prossima volta chi andrà dai bambini. Forse per capire meglio di che lavoro si tratta, di che preparazione necessita, quanto siano importanti le relazioni personali e quale fonte stress genera, potrebbe andarci il sindaco in persona...