Pubblico di seguito una lettera che mi ha inviato Simona Lembi, essendo incentrata quasi per intero sul servizio nido, credo che la parola data, possa essere estesa a tutti i cittadini e al comitato genitori. Dunque riporto:
Cara Laura
Nessuno nel Pd vuole privatizzare i nidi, nè ridurre l'offerta. La situazione è grave: i tagli del governo (oltre 300 milioni di euro per i Comuni, oltre 400 per la Regione) e il crollo delle entrate comunali (causa crisi economica che ha fatto calare la ricchezza complessiva della nostra città), hanno minato alla base il nostro sistema di welfare e di formazione. Se nel 2011 non siamo all'emergenza è frutto del fatto che la Regione Emilia-Romagna (giunta Errani, Pd) ha deciso di investire tutti i soldi che ha (cioè quelli sopravvissuti ai tagli di Tremonti) in servizi socio-educativi e nel trasporto pubblico locale.
Una scelta, oserei dire, di sinistra.
Questo vuol dire che si sono fatti tagli, anche pesanti, in altri campi. ma si è scelto: si è fatta una lista delle priorità. Purtroppo a Bologna il commissario Cancellieri non ha fatto lo stesso: ha sforbiciato un po' qua un po' là. senza dire quali siano i punti strategici del suo programma. D’altra parte non è un politico, ma un commissario prefettizio.
Per me, e anche per questo mi candido, i nidi sono la priorità: bisogna permettere a tutti i cittadini l'accesso ad essi sotto il controllo del pubblico. Nei 7 mesi in cui sono stata assessore le mie scelte le ho fatte: confermare l'esistente (nidi comunali) come base di partenza per estendere, nonostante il calo delle risorse, l'offerta. Oggi, infatti, poco meno di 4 bambini su 10 trovano posto nei nidi pubblici: quello che il Pd, la sinistra, vuole, è aumentare l'offerta di nidi in strutture che siano a vario titolo controllate dal pubblico. La qualità del servizio e i costi per le persone sono e devono essere gli stessi per tutti. Non voglio una città di bambini di seria A e di bambini di serie B.
Purtroppo, vedi la voce tagli, i prossimi saranno anni difficili, se dicessi il contrario mentirei: per mantenere e dove possibile aumentare l'offerta, si dovranno fare scelte chiare e nette. Dico subito, ad esempio, che sono contraria a ogni forma di privatizzazione del sistema scolastico esistente, ma allo stesso tempo penso che si debbano coinvolgere tutte le realtà possibili in progetti mirati ad aumentare l'offerta di posti nido a parità di qualità, di costi per le famiglie e di stipendio per chi ci lavora.
Questo è il mio impegno. Ma per farlo serve una scelta politica chiara. Infatti, penso che la gran parte dei problemi di Bologna derivino dai tagli della destra e dall'assenza della politica: in questo anno e mezzo di commissariamento è mancata la comunicazione con i cittadini, mancanza dovuta molto probabilmente anche all'assenza di una guida politica, di un consiglio comunale, di assessori, di quartieri con organi elettivi in carica.
Penso che ogni cambiamento, e ne andranno forse fatti, debba essere il frutto di confronto tra amministrazione, politica e cittadini. E' questa la differenza tra un commissariamento ed elezioni democratiche.
Non demordo, Ce la metterò tutta.
Simona Lembi
Cara Laura
Nessuno nel Pd vuole privatizzare i nidi, nè ridurre l'offerta. La situazione è grave: i tagli del governo (oltre 300 milioni di euro per i Comuni, oltre 400 per la Regione) e il crollo delle entrate comunali (causa crisi economica che ha fatto calare la ricchezza complessiva della nostra città), hanno minato alla base il nostro sistema di welfare e di formazione. Se nel 2011 non siamo all'emergenza è frutto del fatto che la Regione Emilia-Romagna (giunta Errani, Pd) ha deciso di investire tutti i soldi che ha (cioè quelli sopravvissuti ai tagli di Tremonti) in servizi socio-educativi e nel trasporto pubblico locale.
Una scelta, oserei dire, di sinistra.
Questo vuol dire che si sono fatti tagli, anche pesanti, in altri campi. ma si è scelto: si è fatta una lista delle priorità. Purtroppo a Bologna il commissario Cancellieri non ha fatto lo stesso: ha sforbiciato un po' qua un po' là. senza dire quali siano i punti strategici del suo programma. D’altra parte non è un politico, ma un commissario prefettizio.
Per me, e anche per questo mi candido, i nidi sono la priorità: bisogna permettere a tutti i cittadini l'accesso ad essi sotto il controllo del pubblico. Nei 7 mesi in cui sono stata assessore le mie scelte le ho fatte: confermare l'esistente (nidi comunali) come base di partenza per estendere, nonostante il calo delle risorse, l'offerta. Oggi, infatti, poco meno di 4 bambini su 10 trovano posto nei nidi pubblici: quello che il Pd, la sinistra, vuole, è aumentare l'offerta di nidi in strutture che siano a vario titolo controllate dal pubblico. La qualità del servizio e i costi per le persone sono e devono essere gli stessi per tutti. Non voglio una città di bambini di seria A e di bambini di serie B.
Purtroppo, vedi la voce tagli, i prossimi saranno anni difficili, se dicessi il contrario mentirei: per mantenere e dove possibile aumentare l'offerta, si dovranno fare scelte chiare e nette. Dico subito, ad esempio, che sono contraria a ogni forma di privatizzazione del sistema scolastico esistente, ma allo stesso tempo penso che si debbano coinvolgere tutte le realtà possibili in progetti mirati ad aumentare l'offerta di posti nido a parità di qualità, di costi per le famiglie e di stipendio per chi ci lavora.
Questo è il mio impegno. Ma per farlo serve una scelta politica chiara. Infatti, penso che la gran parte dei problemi di Bologna derivino dai tagli della destra e dall'assenza della politica: in questo anno e mezzo di commissariamento è mancata la comunicazione con i cittadini, mancanza dovuta molto probabilmente anche all'assenza di una guida politica, di un consiglio comunale, di assessori, di quartieri con organi elettivi in carica.
Penso che ogni cambiamento, e ne andranno forse fatti, debba essere il frutto di confronto tra amministrazione, politica e cittadini. E' questa la differenza tra un commissariamento ed elezioni democratiche.
Non demordo, Ce la metterò tutta.
Simona Lembi