Si trasmette nota dell'assessore alla Scuola Marilena Pillati: "Nonostante gli sforzi messi in atto ad inizio anno scolastico 2011/12 per ampliare l’offerta complessiva del servizio di scuola di infanzia (comunale, statale, privata convenzionata) che si è concretizzato con l’apertura di nuove sezioni comunali, statali e private convenzionate e con un aumento della capienza in alcune scuole comunali e statali dove questa soluzione risultava possibile, i primi dati sulle liste d’attesa della graduatoria delle iscrizioni per l’anno scolastico 2012/13 propongono un quadro preoccupante. Dopo la elaborazione della prima graduatoria risultano infatti 465 domande in lista d’attesa. A fronte di questo dato risultano ancora disponibili 28 posti in strutture comunali o statali di alcuni quartieri (Santo Stefano, Navile e Savena) e 122 posti in strutture private convenzionate di alcuni quartieri (Santo Stefano, San Vitale, Saragozza e Savena). E’ vero che deve ancora essere completata la verifica su eventuali doppie iscrizioni fra scuole pubbliche e scuole private e che si registra ogni anno un certo andamento a scendere della lista di attesa nei mesi successivi, ma intanto si registrano già ad oggi un altro centinaio di domande fuori termine. Questo dato per altro si colloca all’interno di una situazione di estrema difficoltà per l’Amministrazione comunale sia dal punto di vista del bilancio, che da quello relativo alla gestione del personale che infine da quello degli investimenti.L’aumento della domanda di servizio di scuola d’infanzia si verifica a fronte di una perdurante latitanza dell’Amministrazione scolastica statale su questo ordine di scuola in particolare nella nostra regione e nella nostra città che, come è noto si fa già carico di una quota del servizio del tutto anomala (circa il 60% del totale a livello cittadino) rispetto alla media nazionale (solo altre 3 città in Italia infatti sono paragonabili a Bologna da questo punto di vista: Milano, Pistoia e Trieste). L’Amministrazione Comunale è impegnata fin da subito a ricercare e verificare tutti i margini di iniziativa percorribili in un confronto aperto con tutti i soggetti interessati Organizzazioni Sindacali, Ufficio scolastico provinciale e Regionale, Enti gestori delle scuole convenzionate. Serve una forte volontà di convergenza da parte di tutti gli attori istituzionali e sociali che hanno a cuore la formazione e l’educazione e intendono fare ogni sforzo per continuare a garantire il diritto allo studio a tutti bambini dai 3 ai 6 anni come si affermò con forza in anni ormai lontani con riferimento alla scuola d’infanzia. Serve una mobilitazione di tutte le energie disponibili verso un obiettivo comune perché quello che ci sembrava un diritto ormai consolidato corre il rischio concreto di ritornare ad essere un obiettivo da riconquistare e mettere in sicurezza".