Abbiamo
già incontrato il comitato “Giù le mani dagli asili” dei
genitori di Modena in precedenti occasioni. Oggi ci troviamo con loro
per approfondire un tema di cui molto si sta parlando anche a
Bologna
l'istituirsi di una Fondazione. Ma cosa e come ci si sta avviando
verso questo percorso? A rispondere il comitato nella voce di Maria
Vittoria Campoli.
Perché
nasce il comitato?
Nasce
per cercare di bloccare l'esternalizazione di 4 scuole dell'infanzia
comunali. Il
comitato “Giù le mani dagli asili” è spontaneo: è nato in una
notte in segno di protesta! In
pochissimo tempo abbiamo creato una rete capace di visitare oltre 40
tra asili e nidi, raccogliere oltre 7500 firme, organizzare
iniziative di piazza per porre i politici di fronte alle proprie
responsabilità. Abbiamo creato consapevolezza nelle scuole,
mobilitato la città e ottenuto un tavolo di confronto con
l’Amministrazione Comunale. In questo modo siamo riusciti a
bloccare le procedure di esternalizzazione. Dalla prima dura protesta
siamo passati all'ascolto e al confronto con l'Amministrazione. La
situazione in cui le scuole si stanno trovando a vivere per via dei
temi comuni a tutto il Paese (patto di stabilità e groviglio
normativo che blocca la possibilità di assunzioni in qualunque
forma) sembrava non consentire altra soluzione se non
l'esternalizzazione. Così pareva, poi si è fatta largo l'idea di
una Fondazione di partecipazione a capitale interamente comunale che
prenderà in gestione diretta alcune scuole dell’infanzia.
Trattasi, quindi, di un progetto unico e uno strumento che in sé,
più che superare le difficoltà di vincolo imposto dallo Stato alle
quali sono sottoposte le amministrazioni pubbliche, garantisce lo
stesso livello educativo, didattico e pedagogico attualmente presente
nelle scuole d'infanzia comunali. Abbiamo chiesto ed ottenuto che
l'Amministrazione ci coinvolgesse in tutti i passaggi e un nostro
gruppo di tecnici ha studiato e monitorato tutti i momenti
costitutivi. E' stato un rapporto complesso, ma proficuo.
Come
intende procedere?
Vorremmo
poter continuare, con la presenza di una rappresentanza di genitori
in Consiglio d'Amministrazione finalizzata a vigilare sull’operato
della Fondazione. Noi immaginiamo una Fondazione di grande qualità
educativa e che operi a livello cittadino anche con iniziative
culturali. La Fondazione assumerà, con evidenza pubblica,
direttamente le insegnanti con un contratto equiparato a quello degli
enti locali e garantirà ai bambini continuità didattica. Dovrà
prevedere anche percorsi formativi per i dipendenti e garantire
continuità a livello di coordinamento pedagogico: strumenti
necessari al mantenimento dell’alta qualità delle nostre scuole.
In questo, saremo noi genitori a doverci saper ritagliare un ruolo
attivo di monitoraggio costante. Per
ora ci sono un paio di tappe importanti su cui il Comitato vigilerà:
il 3 maggio il Consiglio Comunale dovrà approvare la Delibera per la
costituzione della Fondazione e verso metà giugno lo Statuto della
Fondazione dovrà essere approvato in Regione.
State
collaborando con l'amministrazione in che modo?
Semplicemente
in un dialogo aperto. Il comitato essendo composto, fra gli
altri, di persone con esperienza nel settore amministrativo e
societario, ha creato al suo interno un gruppo di
studio che ha incontrato più volte l'Assessore la quale ha
fornito tutto il materiale informativo rispetto alla questione costi,
tempi ... Dalla
situazione di partenza dettata da grandi difficoltà si è rianimata
la città. Si è riacceso il senso civico di un bene comune che è
davvero grandissimo: i nostri servizi educativi della prima infanzia.
Modena è famosa e valente agli occhi del mondo per le sue eccellenze
in campo automobilistico ed eno-gastronomico, ma anche per i servizi
educativi... rilasciare un ottimo e qualificante equilibrio tra
pubblico e privato, tra qualità e economicità, costruita in tanti
anni, sarebbe davvero una grande perdita.Non
dimentichiamoci che Modena è stato il primo Comune in Italia ad
attivare un nido dell’infanzia oltre 40 anni fa.
Dalla
difficoltà nasce qualcosa di mai praticato, la Fondazione, nasce in
modo condiviso come già successo in passato grazie al contributo del
comitato. Nel futuro cosa immaginate?
Nel
futuro? E' stato un periodo davvero intenso e molto faticoso, ma
molto edificante e stimolante.La
Fondazione è un progetto sperimentale e per questo va spiegata alla
Città e seguita affinché le scelte vengano fatte per il meglio e i
genitori, aiutati dal Comitato, dovranno ritagliarsi un ruolo attivo.Il
Comitato sta ricevendo molte richieste di aiuto da tutt’Italia da
parte di genitori che si trovano ad affrontare problematiche analoghe
o comunque commesse al mondo scuola 0-6. Ci stiamo organizzando
per cercare di divulgare la nostra esperienza condividendola con
chiunque ne fosse interessato, soprattutto attraverso il nostro
facebook e la mail. Tuttavia, al di qualsiasi soluzione
contingente si possa pensare di studiare ed applicare, ci teniamo a
sottolineare che non perdiamo di vista l'origine del problema che sta
a Roma e siamo intenzionati a creare un network regionale e
nazionale.