foto di: Michele Orsi
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Francesco Errani
è Consigliere comunale con i democratici. Ha basato la sua
campagna elettorale sulla partecipazione puntando su alcuni temi: la
scuola, il sociale e il lavoro. Alla fine di giugno ha promosso un
momento di condivisione e partecipazione sulla scuola, presenti ai
tavoli di discussione sia genitori che tecnici del mestiere.
Che risultati ha
prodotto questo dibattito e che futuro avrà questo momento di
discussione?
A
giugno ci siamo trovati per parlare di scuola. L’incontro è stato
realizzato con l’intento di far partecipare attivamente non solo
esperti, personale scolastico e genitori toccati dalle difficoltà
che la scuola sta vivendo, ma tutti coloro che hanno a cuore il
futuro della nostra società. Attraverso le discussioni nei tavoli,
il World Cafè ha permesso di individuare e condividere gli aspetti
che definiscono la qualità della
scuola: la
scuola non ha solo un valore educativo ma anche sociale,
ed è una straordinaria occasione per formare buoni cittadini,
pensanti e capaci di scegliere anche criticamente. In merito al
rapporto pubblico privato,
i partecipanti allo sQuola Cafè hanno sottolineato, in
considerazione della funzione sociale, civica e politica riconosciuta
alla scuola, l'importanza di un forte
ruolo di regolazione e controllo da
parte del Comune di Bologna.
Sul
mio sito è possibile scaricare il
Report
con i risultati del World Cafè. Inoltre,
il World Cafè è stato l'occasione per condividere un nuovo modo di
fare politica. Un punto di partenza che spero possa portare il Comune
di Bologna a promuovere un percorso di partecipazione che coinvolga
tutta la città, da realizzare nei prossimi mesi in tutti i
Quartieri.
In città molti
cittadini tra associazioni e comitati che si stanno muovendo sul tema
infanzia . Tra i diversi gruppi c'è anche il coordinamento dei
presidenti dei genitori, organo istituzionale votato alla
partecipazione dei genitori. Nell'anno in corso il coordinamento ha
avuto due incontri con l'Amministrazione e classe politica, del quale
uno, l'ultimo, senza risposte per via di sommovimenti, tempi e altro.
Lo stesso comitato dei nidi, in alleanza con altri presidenti delle
scuole dell'infanzia, ha proposto un progetto di modifica per
regolamentare in modo più snello gli incontri. Non sono pervenute
risposte in merito ed è stato avanzata una richiesta di udienza
conoscitiva che ha avuto esito, per ora, solo a livello informale,
quindi con un si, ma senza una data. E' prevedibile che questo
progetto che non è una rivendicazione ma proposta di partecipazione
possa venire accolta? E in che tempi?
La richiesta di
udienza conoscitiva promossa dal Comitato e dai Presidenti delle
scuole dell'infanzia deve essere accolta
e sono naturalmente disponibile a studiare la proposta perché possa
trovare una risposta in tempi brevi, soprattutto se diretta a
favorire la partecipazione dei genitori alla vita della scuola.
Tra i vari
comitati cittadini c'è il nuovo l'articolo 33 che dopo molte
battaglie e alleanze, è riuscito ad arrivare al referendum rispetto
al tema sovvenzione finanziamenti pubblici alle scuole paritarie
private. Come giudichi il referendum? Cosa potrebbe accadere se le
sovvenzioni che oggi il Comune eroga alle scuole paritarie private
fossero dirette alla
scuola pubblica?
E' una tema
complesso che richiede quindi una risposta articolata.
La
questione dei finanziamenti alle scuole dell'infanzia, sul tavolo da
anni e che la riduzione delle risorse ha riportato in primo piano,
dovrà finalmente trovare una soluzione. Come?
Le leggi e
il controllo della qualità dei servizi scolastici. Occorre definire
gli indicatori riguardo a cinque aspetti irrinunciabili definiti
dalla Costituzione: la vita materiale delle scuole, le competenze del
personale scolastico, la partecipazione dei genitori al progetto
educativo, la collaborazione inter-istituzionale con i servizi
sanitari e sociali del territorio, e l'attenzione all'eterogeneità
degli alunni.
Con
il referendum, allo stato attuale, temo il rischio di una
competizione poco utile per la nostra città, che costringe il
cittadino a esprimersi votando con un sì o un no. Continuo ad
augurarmi che sia possibile sedersi attorno ad un tavolo
(amministratori, insegnanti e genitori) per studiare insieme le
possibili soluzioni e proposte, tutti disposti ad ascoltare e liberi
da dogmi. Detto
ciò, il referendum consultivo è uno strumento prezioso di
partecipazione democratica e conosco la preoccupazione dei genitori
che
lo hanno promosso. Non
contrasterò l'uso di uno strumento democratico, a maggior ragione in
questo momento di difficoltà fra cittadini e politica. Per
rispetto al mio ruolo istituzionale e per garantire il diritto di
partecipazione,
pur avendo un'idea diversa,
mi
voglio rendere disponibile a certificare le firme.
In
modo altrettanto democratico, voterò al referendum
per
sostenere il valore del sistema scolastico pubblico integrato, nato
proprio a Bologna nel 1995 dall'Assessore alla Scuola Rosanna
Facchini, ed esprimo alcune considerazioni:
- la quota del 61% di scuole d'infanzia gestite
direttamente dal Comune, percentuale unica in tutta la Regione e
eguagliata in Italia solo dal Comune di Milano, purtroppo non è più
sostenibile;
-
con i tagli dal centro alle periferie e i limiti all'assunzione
imposti dal patto di stabilità agli Enti Locali, non sarebbe
possibile assumere comunque nuovo personale scolastico e risolvere il
problema delle liste di attesa, che rischiano di diventare un
ostacolo per l'accesso
al mondo del lavoro delle donne e di limitare la libertà di scelta
delle famiglie fra scuola pubblica e privata;
- il
finanziamento alle scuole paritarie private, che corrisponde al 3%
della spesa comunale sulle scuole dell'infanzia, può e deve
permettere di migliorare il sistema scolastico pubblico integrato,
punto centrale della legge di riforma Berlinguer del 1997. In
pratica, dobbiamo essere capaci di costruire un sistema integrato con
criteri comuni e controlli effettivi e rigorosi, per verificare la
qualità del servizio scolastico.
Credo che
individuare gli indicatori e il sistema del sostegno alle scuole per
farli propri e dei controlli da parte dell'Amministrazione nel
rispetto degli stessi non sia troppo complicato. A Bologna, una
possibile risorsa è sicuramente la presenza dell'Università e della
Facoltà di Scienze della Formazione, mentre il percorso di
partecipazione dovrebbe permettere di studiare, migliorare e
condividere un nuovo progetto educativo per Bologna, da concretizzare
e costruire in modo trasparente insieme a tutte le forze culturali e
professionali presenti nella nostra città.
Altro gruppo
attivo e che chiede di essere ascoltato è l'Osservatorio della mensa. Un gruppo di cittadini che si è attivato in modo partecipe
per valutare la qualità degli alimenti serviti nelle scuole
dell'infanzia e di primo grado. La richiesta di partecipazione non è
seguita ad una effettiva valutazione, né dalla parte Amministrativa,
né dalla parte politica e nemmeno da Seribo, l'ente che gestisce il
servizio mensa. Tu hai accolto e portato avanti una loro richiesta
specifica di maggior utilizzo di cibo biologico e un maggior
controllo della qualità. A che punto è questa pratica? E come è
prevedibile che proceda una partecipazione dell'Osservatorio rispetto
al tema pappa?
Grazie anche al
lavoro dell'Osservatorio, il 12 marzo 2012 ho presentato ed è stato
approvato all'unanimità dal Consiglio comunale un Ordine del giorno
che chiede di aumentare i cibi
biologici e tipici nelle mense scolastiche, così come potenziare gli
aspetti di educazione alimentare e orientamento ai consumi nel
servizio di refezione scolastica e di costruire un regolamento per il
funzionamento delle Commissioni mensa. Il 29 marzo 2012, abbiamo
svolto un’udienza conoscitiva sulla refezione scolastica con i
Dirigenti di Comune e Provincia, l'Ausl e i promotori della petizione
per l'introduzione di prodotti biologici nelle mense scolastiche,
mentre era assente l'Azienda pubblica Seribo. In quella sede,
l'Assessore alla Scuola Marilena Pillati ha preso impegni precisi per
valorizzare la partecipazione dell'Osservatorio e delle famiglie. A
ottobre, è prevista una nuova udienza conoscitiva in Comune con il
nuovo Presidente di Seribo per capire in concreto quando e come sarà
possibile iniziare ad aumentare la percentuale di biologico e
definire il regolamento di funzionamento delle Commissioni mensa.