Antonella Grim |
Trieste ha una lunga tradizione rispetto alle scuola d'infanzia, alcune risalgono alla seconda metà dell'ottocento e sono di origine asburgica. Per i nidi la storia è diversa, rimasti lungamente ancorati alla tradizione dell'Omni, si sono fortemente evoluti in qualità e quantità dagli anni ottanta.
Dal 2005 la legge regionale (LR-20) ha rinnovato i servizi educativi 0-3 . Di recente una sentenza al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) ha portato all'attenzione dei media la situazione dei nidi e scuole nel capoluogo friulano. Abbiamo incontrato l'assessore alla scuola AntonellaGrim per approfondire questa vicenda e dare uno sguardo generale alla città.
Come si configura la città rispetto ai servizi
educativi e scuole d'infanzia?
In città abbiamo 17 nidi e 29 scuole a gestione
diretta. I primi offrono 755 posti su 940 di pubblico, mentre per le
scuole offriamo 2500 posti più 1500 dello Stato. La nostra
giunta sta lavorando con costante impegno per mantenere e rafforzare
il sistema con una governace pubblica. Siamo in un momento davvero
delicato e gli Enti sono in grandissime difficoltà. Fino ad ora
siamo riusciti ad avere e mantenere una buona offerta, infatti
riusciamo a coprire con buone percentuali, (oltre a quelle indicata
dalla comunità europea del 33% per i nidi) garantendo oltre il 39%
per i nidi. Con le scuole riusciamo a coprire la quasi totalità.
Nonostante questi ottimi risultati per i servizi 0-3 rimangono ogni
anno circa 300 domande inevase.
Nel futuro prevede di riuscire a soddisfare, se si con quale tipologia di servizio?
Nel futuro prevede di riuscire a soddisfare, se si con quale tipologia di servizio?
Possiamo dire con un certo orgoglio che per l'anno
prossimo apriremo un nuovo nido a gestione dirette che offrirà altri
23 posti a cui aggiungere altri 10 posti negli asili convenzionati
con il nostro comune.
E continuando a descrivere Trieste?
E continuando a descrivere Trieste?
Altra particolarità che offre la città sono i
ricreatori. Sono luoghi nati sempre in periodo asburgico, che offrono
un post-scuola ma anche gioco libero, laboratori di vario genere con
offerte: musicali, teatrali, di ceramica...il tutto gestito con
personale nostro, comunale. Da qualche anno abbiamo avviato un bel
progetto con i comitati di gestione dei genitori. Apriamo un bando
per la gestione degli spazi verdi durante l’estate. Il comitato che
lo vince dispone di un piccolo finanziamento per coprire le spese.
Inoltre, da settembre partiamo con la possibilità, insieme ai
dirigenti delle scuole statali e i comitati di genitori, di procedere
insieme a piccole manutenzioni nelle scuole. Così crediamo si possa
aprire una sussidiarietà che sviluppa un buon senso civico e
fornisce un buon servizio per tutti nella logica del bene comune.
A chi sono rivolti i ricreatori?
Sono aperti ai bambini della scuole primarie e
secondarie di primo grado.
E tornando ai nidi e alle scuole infanzia che
retta ci sono per le famiglie?
Su questo aspetto ho concentrato molto della mia
attività. Ho lavorato per diversificare le rette, aggiungendo fasce
isee che si calcolano fino a 13 mila ad un massimo di 55 mila. Siamo
passati da tre fasce a sette per rendere più proporzionate le
tariffe, ottenendo una diversificazione e una rimodulazione dei
pagamenti. Le fasce massime pagano qualcosa in più e mentre le
fascee più fragili qualcosa in meno.
In cifre?
Per i nidi, da 90 euro al mese a 423 per famiglie
con un isee di 40mila euro annue.
E le scuole?
Le scuole non hanno una retta ma da quest’anno
un’iscrizione annua che va dai 25 ai 60 euro. Poi si paga la mensa
in base all'effettivo consumo dei pasti. Il servizio è in appalto ad
una cooperativa la Cir-food.
Cos'è
il Ricre-estate, ce ne vuole parlare?
E’ la continuazione estiva
del servizio di ricreatorio, servizio di tradizione asburgica che
offre il doposcuola, durante l’anno, dalle 14.30 alle 19.30 ai
ragazzi delle primarie e delle secondarie di I grado; durante il
periodo estivo aperto offriamo il Ricre-estate, da giugno a
settembre, dalle 7.30 alle 14.30. Abbiamo 12 ricreatori nei diversi
rioni della città. Con questa offerta si consente ai genitori di
continuare l'attività lavorativa anche durante la pausa scolastica.
Nei Ricre-estate si fanno giochi, attività ludiche e si accompagnano
i bambini al mare, avendo Trieste questa opportunità. La gestione
del servizio di ricreatorio e di ricre- estate è diretta, cioè
fatta da personale educativo del comune. Invece, per il segmento 0-6,
due sono le offerte estive che offriamo: la prima, il tradizionale
“centro estivo”, aperto in diverse strutture a luglio ed agosto,
con personale di cooperativa; l’altra, che abbiamo iniziato per la
prima volta quest’anno, è un’ulteriore attività di nidi e
scuole dell’infanzia fatta dal nostro personale educativo comunale.
Da quest'anno, affiancando al centro estivo questa ulteriore
attività, abbiamo avuto modo di ampliare l'offerta complessiva
estiva per lo 0-6 del 18% tramite la gestione diretta.
In che modo?
Abbiamo chiesto al nostro
personale, maestre ed educatori, di turnarsi per due settimane in più
rispetto all'apertura consueta così da poter garantire un’ulteriore
attività nei nidi e nelle scuole dell’infanzia a gestione
diretta. Questo ha portato ad un risparmio per le casse comunali non
indifferente ( circa 200 mila euro). Non abbiamo ancora chiuso il
bilancio -intervista del 30 luglio- che quest'anno come per tutti gli
Enti, è stato difficilissimo e sappiamo tutti, che per i servizi, il
personale è la voce più consistente della spesa.
In numeri?
Su una spesa corrente
complessiva del nostro comune di circa di 300 mln, 100 sono di
personale, di cui 37 per il comparto educativo.
I lavoratori come hanno
reagito a questa richiesta?
E’ stato difficile. Da
subito ci sono state manifestazioni di protesta anche da parte del
personale delle cooperative che vedevano ridurre il loro lavoro. E’
stato presentato un ricorso al TAR, si entrerà nel merito da
settembre, nel frattempo il Tribunale non ha ritenuto di concedere la
sospensione del servizio. L’amministrazione ha deciso, quest’anno,
di dare applicazione ad una previsione contrattuale che prevede la
possibilità di svolgere un'ulteriore attività fino a 4 settimane
aggiuntive rispetto al tempo di apertura scuola da calendario
scolastico. Questo articolo, risalente al 2003, era rimasto
inapplicato fino ad oggi. L'abbiamo applicata dapprima valutando di
chiedere tre settimane, poi abbiamo contrattato a due, rispetto alle
4 previste. Quello di cui possiamo
essere certi che le cose, nei servizi, stanno funzionando in modo
davvero soddisfacente. I primi report che arrivano dai coordinatori
delle strutture sono più che soddisfacenti. Per questo devo
ringraziare davvero il personale che ha fatto un sacrifico, ce ne
rendiamo conto, ma hanno lavorato con la solita professionalità e
attenzione.
Quindi dall'anno prossimo
chiederete un ulteriore incremento di tempo lavoro?
E' prematuro dirlo oggi.
Certamente, cercheremo di costruire, fin da settembre, un
coordinamento maggiore con le OOSS e il personale. Le difficili
situazioni di bilancio degli enti pubblici, che continueranno anche
nel 2014, impongono scelte di razionalizzazione della spesa, avendo
comunque sempre come obiettivo prioritario l’erogazione di servizi
di qualità.
Fino ad oggi non mi pare che rispetto a scuola
e peggio nidi ci siano state molte aperture. Lei cosa pensa?
Ho partecipato a diverse incontri dell' ANCI
(associazione nazionale comuni italiani) e sono ottimista. Sul
reparto lavori pubblici qualcosa si muove vedremo sul reparto spesa
personale.
Per il futuro seppure nebuloso come prevede di
operare nel settore?
Sugli orari, ci pare che un'esigenza sempre
più forte per le famiglie sia quella di avere orari più
flessibili anche con aperture diverse da quelle che i servizi offrono
oggi. Lavorerò in tal senso.