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A Verona stanno accadendo molte cose tra tagli ai posti scuola, al personale e una causa che vede le maestre contro
l'Amministrazione sembra che nulla manchi. In tutta questo caos si è costituito un coordinamento
dei genitori che si chiama ChiedoAsilo Verona. Abbiamo incontrato
Francesca Filippini uno dei genitori più attivi del coordinamento.
Come, quando e perché è nato Chiedo Asilo Verona?
Siamo nati circa un anno fa quando sono sorti i primi problemi e sono
stati dati in convenzione a nidi privati 275 posti posti. Poi a
settembre sono emersi diversi problemi con la riorganizzazione attuata
senza dialogo dall'Amministrazione alle scuole dell'infanzia. Il nostro
coordinamento nasce sotto questi stimoli. Abbiamo scelto di coordinarci
per cercare un dialogare e un rapporto costruttivo con l'Amministrazione
pubblica ma anche per monitorare e controllare la qualità dei servizi.
Qualche settimana fa il sindaco ha annunciato di voler ridurre di 200
posti, introducendo per la prima volta il numero chiuso, la
disponibilità delle scuole d'infanzia. siamo molto preoccupati
Perché questa scelta?
Dobbiamo
fare un passo indietro. All'inizio dell'anno scolastico 13/14 sono stati
fatti dei tagli sul personale. Hanno tagliato 21 maestre, togliendone e riorganizzato
i turni di lavoratori ne è seguita una riduzione della compresenza delle maestre e quindi una forte minaccia alla qualità del servizio. Faccio un
esempio: nella mia scuola c'erano otto maestre, due fisse per sezione
che si alternavano nel corso della giornata, con una compresenza di oltre
tre ore durante il giorno, bene, con la riorganizzazione le maestre
erano sette con una compresenza dalle 10 alle 11,30 (per attività d'intersezione) e x il pasto, in 3 sezioni su 4 c'era una sola insegnante con 26 bambini a rotazione.
Come sono state motivate questa scelte?
Non
c'è mai stato un momento di confronto pubblico con l'Amministrazione
sui perché di questo cambio di rotta. In agosto, quando sono arrivate le
solite comunicazioni che riguardavano il nuovo anno, dopo una
descrizione delle attività e del progetto pedagogico, in due righe
finali si parlava di un nuovo modulo orario flessibile che avrebbe
favorito l'attività di intersezione, ma non è mai stato detto
chiaramente il perché della riorganizzazione.
Quando è stato comunicato alle insegnanti?
Il due di settembre senza ordine di servizio scritto.
Oggi com'è la situazione?
E'
in parte rientrata nel senso che siamo tornati alle due maestre per
sezione, anche se le maestre non fanno tutte lo stesso orario. Ora
abbiamo lo stesso numero di maestre, ma non sappiamo ancora per quanto,
viste poi le dichiarazioni del sindaco siamo preoccupati
Come mai l'Amministrazione è tornata sui suoi passi?
Perché il 9 gennaio il giudice del lavoro Antonio Gesumunno ha accolto
il ricorso delle maestre assunte con contratto individuale dopo il '97
(e siamo alla terza sentenza, tutte vinte dalle maestre). Il giudice
dichiara l'antisindacalità del cambio unilaterale del contratto di
lavoro.
Perché questa causa?
Perché
le maestre erano stanche di subire. Nel 2010 si sono viste cambiare il
contratto che da scuola è passato a Ente locale, con peggioramenti a
livello di pensione e contributi a fronte dell'aumento d'orario. Ai
tentativi di dialogo è corrisposto un braccio di ferro per vie legali, e
si è creato un clima d'intimidazione anche attraverso un uso forte dei
trasferimenti delle maestre. L'anno scorso sono state spostate 24
maestre con ripercussioni non da poco sui bambini, che si sono visti
cambiare la maestra di punto in bianco. Le maestre tramite i sindacati
si sono rivolte ad avvocati per
difendere i loro diritti e il giudice del lavoro ha condannato il Comune a ripristinare nei confronti delle parti ricorrenti, per tutti gli effetti economici e giuridici, la disciplina contrattuale prevista nei rispettivi contratti individuali di lavoro ed applicata sino al 31.12.2009.
Oggi come si è risolta la questione contratti?
Al momento hanno vinto solo 54 maestre che hanno fatto ricorso, dovranno
seguire le altre ma si attendono entro il 9 marzo le motivazioni della
sentenza del 9 gennaio 2014. Le 54 sono state riammesse in servizio con
il vecchio contratto scuola, 5 ore frontaliere al giorno e 80 ore
funzionali. Le altre fanno 6 ore frontaliere al giorno e due rientri
dalle 16 alle 18, una disparità che non dà serenità alle maestre.
Il sindaco annuncia un taglio di 200 posti e come pensa di rispondere ai bambini?
Con
un posto alle scuole private, integrando con un assegno alle famiglie
fino a 1000 euro in base all'isee. Una sorta di privatizzazione.
Lasciamo ora il mondo scuola. Com'è la qualità alimentare nelle mense?
Anche su questo versante la situazione è critica. Nel 2009 c'è stato il passaggio ad Agec (Azienda Gestione Edifici Comunali del Comune di Verona)
e un calo della qualità evidente. Quest'anno Agec ha dato una parte del servizio in
sub-appalto, tra l'altro con gare d'appalto truccate, tanto
che i vertici Agec e diversi funzionari sono stati arrestati. La
qualità è a rischio. Le scuole che hanno cucine interne, hanno ancora un
servizio buono, quelle che hanno mense esterne, sopratutto le scuole
primarie, presentano episodi anche gravi. I genitori stanno
chiedendo da mesi l'istituzione delle commissioni mense , un organo autonomo e indipendente dalla Pubblica
Amministrazione e dalle imprese, previste dal Ministero della Salute e
dalle linee guida della Regione ma senza trovare ascolto. A dicembre
ci sono state dichiarazioni da parte del direttore generale pro tempore
dell'Agec di una possibile esternalizzazione dell'intero servizio di
ristorazione.