Corso di aggiornamento per l'ordine dei giornalisti
Introduzione di Laura Branca
Cosa
sono i servizi sociali?
I servizi
sociali sono difficili da contornare ogni soggetto che se ne occupa li concepisce in modi diversi, magari simili, ma pur sempre diversi. Alcuni contorni però possiamo darle: nel
2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE nel documento: “Attuazione del
programma comunitario di Lisbona:i servizi sociali d'interesse
generale nell'Unione europea” {SEC(2006) 516} da questa definizione rispetto ai servizi sociali:
“Servizi forniti in maniera personalizzata, al fine di rispondere alle
esigenze di utenti vulnerabili che si basano sul principio di
solidarietà e di parità d'accesso.”
Verrà
poi specificato l'anno dopo, nel 2007, in un nuovo documento, la
distinzione tra i servizi economici e i servizi non economici
(distinzione importante si veda l'intervento della Professoressa Nicodemo)
Cosa
sono i servizi sociali per lo Stato?
Nel
Titolo V della costituzione si definiscono i ruoli e le competenze
tra Stato, regione, Enti, siamo nel 2000. Sempre
lo Stato definisce e contorna i servizi sociali nel testo di legge
328/00 (detto welfare federale).
http://www.tredueotto.it/pf/normativa-regionale/emilia_romagna
Si
stabiliscono i livelli d'intervento tra Enti pubblici (regioni, città
metropolitane e comuni o associazioni) e soggetti privati chiamati a
fornire servizi alla persona che vessa in marginalità sociali, di
povertà relativa o assoluta, anziani, con problemi di dipendenza,
stranieri con problemi di inserimento sociale.
Lo
Stato cosa fa?
Da
linee di indirizzo generale. Eroga finanziamenti che distribuire in
modi differenti alle regioni.
Da
quali ministeri dipendono
i servizi sociali?
Dal
Ministero del lavoro e politiche sociali che mantiene legami e si
coordinamento con il Ministero della sanità e Ministero delle pari
opportunità.
Questi
ministeri e i servizi che sono sotto il loro controllo, dovrebbero
coordinarsi e confrontarsi per restituire servizi efficienti e utili,
ma anche per confrontare i dati e le esigenze degli utenti che sono
in continuo mutamento.
Molti
sono i fattori che vanno ad incidere rispetto alle esigenze , ad
esempio: la crisi economica, i flussi migratori, l'invecchiamento
della popolazione...
La
regione cosa fa?
La
regione legiferane e redige il Piano
Socio-Sanitario
che è una sorta di documento programmatico in cui si danno le
coordinate per ciò che concerne la distribuzione e la qualità dei
servizi. Ma nel piano si indicano anche le necessità e le esigenze
degli utenti, a innovare, ampliare o contrarre i servizi.
La
situazione della regione E-R?
La regione ER sotto la delega dei
servizi sociali elenca questi temi di interesse:
Anziani, Infanzia, Carcere, Contro la
discriminazione, Adozioni, Contro la violenza di genere, povertà,
immigrazione, famiglie, prostituzione, servizio civile, disabili,
terzo settore.
C'è una parte del portale della
regione dedicata al sociale al cui interno si possono trovare le
normative di riferimento e i servizi offerti.
Cosa
fanno i comuni?
I
comuni sono chiamati ad erogare il servizio. Possono farlo in modo
diretto o indiretto. Hanno anche la facoltà di erogare i servizi
tramite appalto, o tramite forme gestionali più o meno partecipate
dal pubblico. Nel caso di un servizi indiretto sono chiamati ad
accreditare e certificare il soggetto privato che risponde. Il comune
valuta le condizioni di povertà, autorizza, accredita e vigila.
Come si gestiscono i servizi sociali?
I servizi tra pubblico e privato
I servizi sociali possono essere
pubblici, quindi gestiti da Enti pubblici (come comuni, consorzi di
comuni) oppure possono essere a gestione indiretta tramite forme
partecipate : Asp, Aziende partecipate, fondazioni, istituzioni o
tramite soggetti privati: quali cooperative, associazioni...
La scelta della gestione varia molto da
comune a comune.
Presente in tutti i territori troviamo
le Asp, nate dal riordino delle Ipab.
Tante
trasformazioni
Oggi la regione ha un'ampia gamma di
servizi per il sociale: da centri di accoglienza per minori, a
consorzi per edilizia popolare... Sebbene si risponda a molte
esigenze, si individuano nel piano regionale, molti punti critici e
situazioni esterne che creano problemi per fornire buone risposte
all'utenza.
Piano
sociale -sanitario 2013-14 E-R
Individua i punti critici tra i primi
le difficoltà di dissesti economici.
Per dissesti economici qui intendiamo
due tendenze che incrociate destabilizzano il quadro generale in modo
pesate.
Da una parte calano le risorse per il
sociale da parte dello Stato (si veda l'intervento conclusivo dell'Onorevole De Maria) al contempo
aumentano le richieste di servizi da parte dell'utenza che a causa
della crisi economica e della perdita del lavoro, chiedono sempre più
servizi
Il piano ipotizza possibili risposte.
Per contenere le spese di gestione (già molto contenute negli anni
precedenti sempre per calo delle risorse da parte dello Stato) si
tenta di salvaguardare e se possibile migliorare la qualità delle
risposte.
Con forme gestionali alternative al
servizio pubblico, accorpamenti di servizi dove possibile e
modificare le forma statuaria se più conveniente economicamente (si veda l'intervento del Professor Padovani)
In numeri
ASP
Dalle
226 ipab (istituto pubblico di assistenza e beneficienza) (con
delibera regionale del 2004) si sono trasformate in 121 ASP (azienda di servizi alla persona) con
processi di fusione e accorpamento, le altre hanno cessato
l'attività.
Sportelli
sociali sono oltre 250 i
punti di prima accoglienza per integrazione sociale
Società
partecipate
Le
società sono qui elencate. Amministrano
vari servizi: dal trasporto tper, all'infanzia con Reggio Children