melschmitz |
Mirco Sergi è
educatore a Imola, città dove lavora. Dopo anni di precariato e
molte esperienze nel settore tra nido, scuola d'infanzia e progetti
con adolescenti, è quasi convinto a lasciare la professione per
dedicarsi ad altro. Eppure ha sempre lavorato con grande
determinazione
"Ho investito in corsi di formazione, anche
quando non mi venivano riconosciuti per contratto. Ho scelto questa
professione, ho conseguito una laurea specifica e per anni ho tenuto
duro pensando che le cose sarebbero migliorate". Le due parole
da seguire in questa vicenda sono: soldi e contrattazione. Questa
storia riguarda tanti... ed è molto comune, una storia di ordinaria
vita lavorativa. "Da ieri sono a spasso -continua Mirco - il
comune ha scelto di esternalizzare una sezione di scuole d'infanzia
da settembre, poi ne seguiranno altre 4 in tre anni". Una scelta che la giunta Manca motiva come scelta politica. Ma andiamo con ordine
e seguiamo le vicende particolari di Mirco per raccontare la
situazione generale. Il nostro educatore ha vinto il concorso con
contratto a tempo determinato circa sei anni fa. Dopo pochi mesi di lavoro
diretto con il comune, gli viene ritirato il badge marcatempo
e viene assunto da un'agenzia interinale. Il contratto rimane a tempo
determinato e lo stipendio il medesimo, circa 1200 Euro mensili. Nei
mesi di giugno e luglio per dare continuità a
bambini e genitori stipulava un contratto con
cooperativa. Verosimilmente il carico e le responsabilità lavorative rimanevano le medesime, lo stipendio, no.
Insomma con l'agenzia quando Mirco non lavora, ad esempio
durante i periodi di chiusura dei servizi, non percepisce busta paga
ma nel complesso dell'anno, il guadagno è maggiore e
il contratto era il medesimo dei dipendenti di ruolo. Nei periodi
estivi l'educatore continuava a lavorare assunto da una
cooperativa, con stipendio ridotto a ottocentocinquanta
euro. Scaduto il contratto estivo è di nuovo l'agenzia interinale ad
assumere. Questo per 36 mesi, una volta trascorsi e non avendo più
possibilità di essere assunto con la medesima qualifica si sarebbe
dovuta avere la possibilità di un concorso per tempo indeterminato.
E invece... Forse molti
pensano che queste siano faccende sindacali, che tutto sommato poco
importa, i servizi ci sono, sono comunque pubblici, con rette
pubbliche e il gestore, alla fine, poco importa purché si
garantisca la qualità. Ma le cose non sono nemmeno così semplici. I
contratti non sono diversi solo a livello economico, ma anche per
orario. Nei contratti stipulati da agenzia, le ore frontali salgono e
le ore di formazione e confronto con colleghi calano. Ed ecco che si
spiega la partecipazione di Mirco alla formazione in modo volontario.
I genitori all'annuncio di esternalizzazione hanno protestato,
raccolto firme e fondato un comitato attivo su Fb "l'infanzia non si
appalta". "Non è una sterile guerra tra pubblico e
privato - racconta Mirco - si tratta di garantire qualità educativa e
continuità didattica... se i lavoratori sono mal pagati, la
continuità è scarsamente garantita... se gli appalti durano tre
anni, non è detto che i prossimi vincitori, garantiranno gli stessi
lavoratori..." Intanto nonostante proteste e denunce anche da
parte di alcune forze politiche la procedura della gara d'appalto è
andata a termine. E l'affido è stato vinto dal consorzio di
cooperative Solco.