eveline |
Nice Terzi è presidente del Gruppo Nazionale Nidi che è la più grande e articolata associazione del paese che si occupa di nidi e servizi educativi 0-6. Il gruppo è nato negli anni '70 sotto la guida del pedagogista Loris Malaguzzi che a Reggio Emilia ha lasciato una bella eredità. L'associazione quest'anno è organizza il ventesimo convegno che quest'anno si colloca a Milano. Abbiamo incontrato la Terzi per farci raccontare l'evento, aggiornarci sul percorso della legge 0-6 e spiegare il suo personale punto di vista sul complesso mondo dell'infanzia.
Ci spiega il
titolo del vostro convegno: curricolo e responsabilità?
Sono parole su chi
abbiamo riflettuto molto sopratutto sul termine responsabilità.
Parlare di curricolo ci è parso un atto dovuto, visto che in questi
mesi siamo in attesa dei decreti attuativi della legge 107 che
riconosce i diritti di tutti i bambini all’educazione fin dalla
nascita e istituisce il sistema integrato 0-6 anni. Questo tema ci
consente di entrare nel cuore dei contenuti pedagogici, delle
modalità di rapportarsi al mondo e di apprendere che i bambini hanno
durante i primi cinque anni di vita e di come possiamo noi adulti
sostenere il loro percorso di crescita e di sviluppo con una visione
olistica delle esperienze dei bambini La parola responsabilità
sposta l’attenzione sulla consapevolezza delle intenzioni e dei
metodi con cui educatrici ed insegnanti adulti siamo chiamati a agire
senza rigidità senza percorsi precostituiti ma valorizzando le
iniziative e gli interessi che i bambini mostrano
Il convegno dura
tre giorni e si muove in diversi punti della città. Dovendo
scegliere una giornata quale ci indica?
Le giornate sono tra
loro complementari. La seconda giornata si articola in numerose
commissioni tutte animate da esperienze che vengono dai servizi e
scuole di tutta l’Italia. Una affronterà un tema importantissimo:
la governance .
Cosa intende per
governance?
La governance è la
capacità di gestire i servizi e garantire la loro qualità
complessiva. Si tratta di un carico di responsabilità che devono
assolvere gli Enti locali . A questo scopo abbiamo invitato
assessori e i responsabili dei servizi da tutt'Italia. Cercheremo di
accendere una riflessione e un confronto su queste problematiche.
Purtroppo sempre più spesso il pubblico cede i servizi educativi ai
privati in un’ottica anche in contrasto con la direzione
prefigurata dalla legge 107. Personalmente condivido il sistema
integrato pubblico-privato dei servizi ma ritengo importante
mantenere gli equilibri attuali tra la gestione diretta e
indiretta.
Passiamo a
tutt'altro argomento: telecamere nei nidi è favorevole?
E' un argomento
complesso. Le telecamere sono uno strumento di valutazione dopo che i
reati sono avvenuti. Per prevenire abbiamo altri strumenti e sono
strumenti che richiedono risorse, lavoro e responsabilità.
Ad esempio quali
strumenti?
Ad esempio il
coordinatore pedagogico che oltre a gestire e governare ha
l'importante responsabilità di svolgere una sorta di supervisione
pedagogica degli insegnanti ed educatrici dunque essere a contatto
delle fatiche di una professione non semplice e ad “alta densità
emotiva” . Purtroppo in questo momento spesso i coordinatori sono
molto oberati da molti compiti .
Altro?
Il gruppo di lavoro
è un luogo dove è necessario riuscire ad affrontare con
responsabilità problemi che riguardano il lavoro con i bambini e
credo che debba avere la maturità di evitare di far finta di
nulla,ma di soffermarsi con coraggio a prendere in mano i problemi
anche se difficili e dolorosi Qualche volta può anche essere una
forma di aiuto a chi è in difficoltà.
Legge 0-6. Siamo
a buon punto? Siete soddisfatti?
Siamo in attesa. Noi
del gruppo nazionale nidi eravamo molto soddisfatti del ddl 1260. Nel
passaggio alla legge 107 ci siamo persi qualche pezzo per strada. Ma
nel complesso siamo soddisfatti.
Le maestre
d'infanzia però protestano. Temono una squalifica professionale...
Le maestre spesso
si lamentano del fatto che la scuola d'infanzia guarda troppo alla
scuola primaria. La legge riesce a dare maggiore dignità alla scuola
3-6 per le sue caratteristiche intrinseche, riconoscendo le esigenze
del bimbo di quell'età specifica, senza accelerare verso una
formazione che avverrà poi e inoltre garantisce formazione ,
compresenze, coordinamento pedagogico territoriale anche alla scuola
statale
Se dovesse fare
una classifica delle priorità dell'infanzia oggi in Italia: cosa
metterebbe al primo posto?
Forse dovremmo
capire che l'infanzia non è qualcosa di indipendente e diverso da
tutto il resto. Ci sono una serie di condizioni su cui intervenire.
Forse al primo posto metterei il lavoro... che è diventato troppo
precario, troppo veloce, troppo fagocitante e non ci consente più di
dedicarci ai bambini nelle modalità più adatte a loro e a noi. Ci
sono poi da fare interventi precisi sulle povertà. I servizi devono
poter essere una risorsa per tutti. E mentre siamo molto impegnati a
capire come mantenerli non ci chiediamo più perché sono importanti.
Potrebbe sembrare una domanda banale ma non lo è affatto. Rispondere
ci aiuterebbe a concentrarci rispetto a tanti temi di grande
attualità.