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Cronaca cittadina. Si apre il bando per l'iscrizione nei nidi bolognesi. Si potrà fare domanda dal 19 aprile al 11 maggio.
Sarà possibile effettuare l'iscrizione solo online sul portale scuole on-line dovea trovate tutte le info.
Il sistema di convenzionamenti dei nidi cambia, come abbiamo scritto già in questi giorni e cambia, non solo per i gestori, ma anche per i genitori che potranno scegliere, oltre ai nidi pubblici, anche i nidi privati con rette agevolate e calmierate tra i 570 euro mensili e i 700 circa.
Il
nuovo sistema non ci convince per motivi: sociali e qualitativi, per
motivi economici e relazionali. Cerchiamo di articolare un
ragionamento sul nuovo che tenta, con dati statistici alla mano, di
mettere in evidenza alcune criticità.
Come ha funzionato il sistema fino ad oggi?
Togli 190 posti pubblici e acquisti quasi 500 posti privati e scontati
Il comune ha fatto investimento di 250 mila euro in più (per quest'anno) e sceglie di scontare le tariffe dei nidi privati, compartecipando alla spesa della rette.
Perché cambia il sistema?
I criteri cambiano per offrire alle famiglie con isee "medio "... anche inferiori ai 30 mila euro" (spiega sempre la vicesindaco) la possibilità di trovare un posto al nido. Oggi fuori dai nidi pubblici ci sono le famiglie: non cosi povere" per entrare al pubblico, e non abbastanza "ricche" per pagare le rette dei privati.
Dati statistici a confronto
I dati statistici prodotti dal comune nel febbraio 2017 analizzano le domande e le condizioni delle famiglie. Questi sono i numeri: domande presentate 2601. Accolte 1647 (con un 63% di risposta positiva) in lista d'attesa 910 (35% esclusi) e 44 le rinunce.
Stranieri che fanno domanda sono il 22% (in aumento, l'anno prima 21%) italiani in leggero calo con un 77% (l'anno prima 78%) . Il dato che rimane invariato è la distribuite territoriale: in Bolognina la domanda è del 37%. In generale le zone più richiesta in tutto il tessuto sono le zone più popolari: Bolognina, San vitale, Mazzini, mentre i Colli sono quelli che fanno meno domanda con il 2%.
Per immaginare cosa succederà facciamo una fotografia sulla zona della Bolognina, zona molto interessante e vivace. Teniamo a mente i numeri: 15 mila euro di isee, tante domande 37% delle domanda cittadina e i nidi presenti sul territorio sono: Patini a gestione diretta, Elefantino blu a gestione indiretta, mentre i nidi privati che riservano posti convenzionati sono: Le ali di Alice (in via dell’Arca,) e il nido Il maggiolino via Procaccini.
Dopo tutti questi numeri: cosa immagino accadrà in Bolognina?
Personalmente immagino che i due nidi privati in Bolognina (e i molti altri aperti in quartieri "poveri"), chiuderanno, perché lì tante famiglie che possano pagare rette di 570 euro e oltre, non ce ne sono. Immagino che le chiusure vadano ad impoverire il tessuto sociale, immagino vadano a togliere del lavoro a dipendenti donne che lavorano dentro i nidi privati (una fascia di lavoratori più debole)... Immagino un bel colpo alle aziende che hanno investito e lavorano seguendo le regole entro cui può deve operare un nido. Immagino che i nidi pubblici si riempiano di bambini poveri e stranieri, facendo diminuire il mix sociale e di conseguenza la qualità complessiva, immagino l'apertura di servizi abusivi, perché nei quartieri poveri tipo Bolognina, le mamme devono andare a lavorare, magari in nero, ma lavorare... Immagino infine che le famiglie con un isee oltre i 30 mila euro, che sono le famiglie che si pensa di accogliere, non riusciranno ad accedere nei nidi pubblici, dove ci saranno più bambini poveri (parte di quei dei 190 posti eliminati)…
E domando
Ma perché non continuare a convenzionare posti nido come è stato fino ad oggi? Se già le famiglie che stanno "fuori" sono quelle che potrebbero pagare la retta massima? Perché non fargli pagare la retta massima e basta? Perché nessuno ha pensato a scaglionare oltre la fascia isee massima che si ferma a 33 mila Euro?