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Cronaca
Bambina Cosa succede nei nidi e nelle scuole d’infanzia di
Pisa? Niente di buono secondo la testimonianza delle educatrici e le maestre pisane. Tra tagli e
modifiche ai servizi, la qualità pare perdersi per strada, mentre lo
stress sale. Dal 2016 è sono stati “tagliati” 13 posti per
educatrici ed è stato anche riorganizzata la gestione dei nidi:
modificando il numero dei lattanti e dei divezzi per ogni plesso
scolastico. “Il servizio
pubblico così s’impoverisce -scrivono in una nota i rappresentanti
sindacali che si sono incontrati ieri per fare il punto della
situazione- il numero delle risorse umane risulta inadeguata rispetto
al numero dei bambini, sopratutto tenuto conto degli orari e dei
posti letto assegnati”. Il personale in poche parole ha avuto un
aumento dei carichi di lavoro.
In un anno le
lavoratrici hanno monitorato la riorganizzazione: hanno verificato e
descritto cosa non funziona e come andrebbe riformulato il servizio.
Per mesi hanno chiesto il potenziamento dell’organico il tutto per
poter lavorare in serenità e così offrire qualità e benessere ai
bambini.
Dopo
quattro mesi. Senza risposte “verso lo
sciopero”
Dall’ultimo
incontro con la parte dirigenziale dell’Ufficio istruzione. Le
educatrici sono in attesa di risposte alle proposte avanzate.
L’assemblea del personale chiede nuovamente all’amministrazione
“di dotare le strutture di personale adeguato garantendo tutte
le sostituzioni e di accogliere le proposte sindacali per attuare
una nuova organizzazione del servizio che preveda, ad una certa età,
la possibilità di ridurre l’orario frontale a favore di attività
organizzative e di coordinamento”. Senza risposta si va verso lo
sciopero.
Da settembre si
lavora sotto organico
Da settembre 2016 i
servizi educativi di Pisa sono aperti con una dotazione educativa
inadeguata ed il carico di lavoro risulta eccessivo. Le scuole
dell’infanzia da anni lavorano con troppo personale precario. E
adesso i nodi vengono al pettine: si registrano problemi rispetto
alle sostituzioni, la formazione langue e il carico di lavoro è
sempre più pesante.
Educatrici e
maestre sempre più anziane
L’età media delle
insegnanti e delle educatrici è in città, come altrove, alta e
l’aumento dell’età pensionistica, combinato con la gravosità ed
il logoramento psicofisico del lavoro educativo nella fascia 0-6
anni, risulta un mix pericoloso, così cresce il numero di inabilità
alle mansioni e al lavoro.
Fonte Il
Tirreno