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Cronaca Bambina Il sindaco di Napoli
prende una posizione netta e assolutamente trasparente rispetto all’uso delle telecamere nei
nidi e nelle scuole d'infanzia . Lo fa in modo pubblico
tramite una lettera che invia ad Antonio De Caro presidente
dell’Anci (associazione nazionale comuni italiani). Scrive e prende posizione in un momento molto delicato, infatti,
solo mercoledì scorso, il 5 giugno, in una scuola d’infanzia di
Solofra (Avellino) quattro docenti sono stati indagati per
violenze e abusi sessuali. Riportiamo alcuni brani del testo.
Perché De Magistris dice no alle telecamere?
“Le telecamere negli asili e nelle scuole d’infanzia sono
un segnale gravissimo di sfiducia nei confronti del personale della
scuola, che viene criminalizzato in modo generico e indistinto, un
grave vulnus al patto fiduciario (e costituzionale) che lega scuola e
famiglia e su cui si regge l’intero sistema dell’istruzione e
formazione, un errore politico, culturale e pedagogico, le cui
conseguenze sulla cultura intera del Paese non possono essere
trascurate”.
No, assolutamente: no!
De Magistris esprime “la propria assoluta contrarietà e
dell’Amministrazione tutta nei confronti dell’emendamento al
decreto ‘sblocca cantieri’ che intende finanziare la norma che
prevede il finanziamento per l’installazione delle telecamere nelle
aule di asili nido, scuole d’infanzia e strutture
socio-assistenziali”.
Maltrattamenti: come si dovrebbe rispondere?
I maltrattamenti e le violenze “si prevengono con un’adeguata
e accurata selezione del personale e una continua e sistematica
formazione degli insegnanti stessi, un investimento serio continuo e
duraturo sugli ambienti di cura e apprendimento”.
Dalla video sorveglianza al decreto sicurezza
“Un provvedimento, che in linea con i Decreti sicurezza,
continua ad alimentare la visione repressiva e coercitiva dello Stato
come unica via per risolvere questioni complesse che non si vogliono
affrontare se non in modo demagogico”