Cronaca Bambina Per l’apertura di nuovi nidi d’infanzia sono stati messi a disposizione 800 milioni attraverso il Piano Nazionale Ripresa Resilienza (PNRR). Questi 800 milioni erano l’ultima trance di un finanziamento ben più consistente che partito altissimo si è sempre più ridotto.
La scadenza per presentare la domanda è stata prorogata al 30 aprile così che le pubbliche amministrazioni avessero più tempo per l’adesione. Ma nonostante la proroga il finanziamento non ha funzionato come avrebbe dovuto. Le domande presentate dalle PA infatti si fermano per soli 400 milioni.
E’ il Sole 24 ore ad anticipare la notizia perché un censimento vero e proprio al momento non c’è ancora. Quel che è certo è che nei giorni scorsi Roberto Marti relatore del decreto Pnrr 45/2025 all’esame della commissione Cultura e Istruzione del Senato ha fatto un emendamento per “girare” i risparmi residui al filone dell’edilizia scolastica.
Obbiettivi mancati
Se la previsione dei posti nido era stimata inizialmente per creare 264.480 nuovi posti poi è stata rimodulata a 150.480, ora siamo di fronte ad un nuovo fallimento. Sempre il Sole 24 Ore stima che se tutto va bene, riusciranno a realizzare circa 140mila nuovi posti, se tutto va bene...
Perché i comuni non fanno domanda?
Sono tanti i nodi che hanno ostacolato la riuscita di questo piano: la complessità del bando, la mancata formazione del personale della pubblica amministrazione, ma il principale nodo, nodo più volte messo in evidenza da Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) sono le troppe incognite sulla possibilità di sostenere nel tempo i costi ordinari di gestione quindi: la spesa del personale impiegato.
Perché le risorse del Pnrr è bene sottolinearlo sono spendibili solo per l’edilizia quindi per la realizzazione di nuovi posti nido, ma non per il mantenimento dei servizi.
Questo delicatissimo nodo non ha mai trovato una risposta univoca e certa che potesse mettere i comuni nella posizione di realizzare nuovi servizi avendo la certezza di poterne sostenere le spese una volta costruiti.
Laura Branca