Tragedia al nido: aperta l'indagine

 



Cronaca Bambina Aspettando che le indagini si concludano per  chiarire cosa si accaduto esattamente al nido comunale Ambarabà Ciccì Coccò di Soci, frazione di Bibbiena, in provincia di Arezzo, dove Leonardo Ricci, un bambino di due anni, è morto il 12 novembre. Al momento sappiamo che la causa della tragedia è un laccio del giubbotto rimasto impigliato ad un albero nel giardino del nido. I soccorsi sono arrivati tempestivamente, elicottero compreso, il personale sanitario ha tentato di rianimare il bambino che è deceduto in giardino.

La famiglia

La famiglia ha espresso il desiderio che, in memoria di Leo, non siano lasciati fiori o peluche ma, per chi lo vorrà, sarà possibile contribuire con una donazione destinata a un progetto dedicato ai bambini del Casentino, che verrà realizzato in suo nome. Le coordinate bancarie saranno rese note a breve.

La cooperativa che gestiva

Il nido che è gestito dalla cooperativa Koiné, in una lettera sottolinea la sua vicinanza alla famiglia: 

“La nostra vicinanza è motivata dal senso del nostro lavoro e della nostra missione. Accogliamo i bambini quando sono piccolissimi, li aiutiamo a crescere, siamo insieme alle famiglie perché questo si realizzi nel modo migliore. Per questo la tragedia di oggi è anche un nostro dolore”.

La cooperativa ha aperto anche un’inchiesta interna, dichiarando che gli spazi sono «a norma» e che la pianta coinvolta è parte di un progetto didattico "oggetto di costante manutenzione". Ha inoltre indicato che il numero del personale presente quel giorno era nella norma: 14 operatori per 60 bambini

Come funzionava il nido? 

La struttura, si legge sul sito del comune, accoglieva bambini in età compresa tra i tre e i trentasei mesi. Ha una sezione lattanti (12 bimbi) e due sezioni miste (da 21 e 30 bambini)  che accolgono i bambini in età compresa tra i tredici mesi e trentasei. Le ore di frequenza sono flessibili, da un minimo di 4 ore, ad un massimo di 10 (orari completo dalle 7,30 alle 17,30). Le tariffe sono scaglionate a seconda della frequenza e dell'isee e sono comprese tra un minimo di 186 euro mensili ad un massimo di 670 euro circa. Lo staff della struttura è composto da 12 educatrici, compresa la coordinatrice, 4 assistenti una cuoca e un aiuto cuoca.   

Le investigazioni

La procura di Arezzo ha aperto un fascicolo sull’accaduto, coordinato dalla pm Julia Maggiore, che è andata a fare un sopralluogo. L’asilo resterà chiuso almeno fino alla fine di questa settimana e il sindaco ha proclamato il lutto cittadino.

L'inchiesta ha lo scopo di ricostruire la dinamica dei fatti avvenuti nell’area esterna della scuola, “il boschetto”, uno spazio di arbusti usato per le attività all’aperto. Secondo i primi accertamenti, il cappuccio della felpa di Leo sarebbe rimasto impigliato a un ramoscello, provocando il soffocamento. Gli inquirenti stanno valutando due ipotesi: che il bambino stesse correndo oppure che si fosse arrampicato su un arbusto. Da chiarire anche quanto tempo sia passato prima che qualcuno si accorgesse di ciò che stava accadendo.

Cinque indagate  

Ad essere indagate sono cinque educatrici, compresa la responsabile della struttura, che sono state iscritte nel registro degli indagati con l'ipotesi di omicidio colposo. L’autopsia è fissata per martedì. Non è invece indagata la prima maestra ad aver dato l'allarme, che era in struttura ma non era di turno. La procura ha incaricato anche il Pisll dell’Asl di verificare la sicurezza degli ambienti e la conformità delle strutture scolastiche.

 

Laura Branca