La scuola apre senza maestre
















Cronaca cittadina. Venerdì c'è stata una giornata tutta speciale per i piccoli studenti di una scuola d'infanzia di Viareggio. In aula non c'erano le solite maestre e non nemmeno delle supplenti,  ma delle signore dell'amministrazione comunale che hanno animato la giornata come hanno potuto. Non si tratta di un incontro programmato o di qualche nuova sperimentazione didattica. Si tratta di vera emergenza. Un'emergenza che dura da anni e da cui Viareggio non riesce a riemergere. La storia è appassionante e degna della trama di un romanzo di fine Ottocento. Questa volta però i piccoli protagonisti, non sono ospiti in un collegio, o in un orfanotrofio, ma sono "studenti" di scuole d'infanzia e nidi di una cittadina agiata. Un quadro della "serena" provincia italiana. 

Il dissesto 
La storia inizia con un buco in bilancio grande 200 MLN. Una vera voragine se consideriamo che Viareggio conta 65 mila abitanti. E quando arriva il dissesto, lo sappiamo fin troppo bene, arrivano tanti vincoli di spesa, che si traducono in tagli. E i tagli ricadono inevitabilmente sui cittadini. A sanare la situazione arriva il commissario Valerio Massimo Romeo, il quarto commissario nel giro di pochi anni, siamo nel 2014. Per sanare si aumentano le tariffe di nidi, della mensa scolastica e del servizio di scuola-bus. 
Parte la protesta 
"C'è stato un aumento delle tariffe in corso d'anno davvero consistente- racconta Francesca Anichini del comitato Viareggio Unita per il diritto all'istruzione - Un esempio? La mensa è passata da 4,20 a 5,75 nel giro di una settimana, il bus da 25 Euro è salita a 75 mentre, il nido è aumentato anche di 100 euro al mese" I genitori in modo spontaneo e senza appoggi politici si riuniscono in una grande protesta. Scendono in piazza e fanno ricorso al TAR (tribunale amministrativo regionale). Vincono su tutti i fronti e hanno diritto anche ad un rimborso. Un rimborso che al momento non è stato erogato a tutti. "Chi frequentava ancora il nido ha avuto un rimborso sulla retta- racconta ancora la Anichino- tutti gli altri sono in attesa". Intanto il bus viene  eliminato. Oggi i bimbi non hanno la scuola-bus tutti i giorni, ma nemmeno il bus per le gite e le uscite.   
Viareggio ha un sindaco, anzi no, forse si...
Nell'estate del 2015 i cittadini eleggono Giorgio Del Ghingaro che sta in carica pochi mesi. Le elezioni vengono invalidate per questioni inerenti alla stesse elezioni con una sentenza del TAR. Solo recentemente (da poco più di una settimana) Del Ghingaro riprende il suo posto, grazie ad un'altra sentenza del consiglio di Stato che ribalta quella del TAR . 
Nel mentre...
Mentre vanno in scena questi intrighi elettorali, rimane il fatto che nidi e scuole hanno pochissimo organico. E' successo per diversi motivi, pensionamenti, malattie o per spostamenti di mansione. Nidi e scuole d'infanzia sono rimasti con poco personale.  Tanto personale per rimanere aperti, ma in modo precario.
La circolare del dirigente
Il 19 novembre il dirigente scuola Vincenzo Strippoli con una comunicazione raccomanda: di contare al mattino gli studenti e in caso di assenza di maestre in altre scuole di spostarsi (come già abbiamo visto fare in più contesti). Questa manovra dettata dall'urgenza non è però sufficiente a tamponare. E venerdì il rischio della chiusura per assenza maestre è stato scongiurato dal personale amministrativo.
I genitori vogliono sapere
"In tutta questa situazione noi genitori vogliamo sapere. Che intenzioni ha il nostro sindaco?" spiega la voce del comitato Viareggio Unita "la situazione è grave, non possiamo continuare a tamponata di giorno in giorno. Vogliamo aprire un dialogo vero con il sindaco!" I genitori sono anche preoccupati per i nidi "Le iscrizioni di novembre quest'anno non si sono aperte: Perché? Vogliamo saperlo. Questi sono servizi delicati sia per i bambini che per le famiglie. Se i nidi chiudono sono guai seri, sopratutto per noi donne".
La qualità si fa con la compresenza 
Le scuole comunali a Viareggio oggi sono 4, si sono ridotte negli anni. Se ci fermiamo un momento a guardare indietro nel tempo capiamo che questi servizi hanno saputo realizzare, qui come altrove, un modello di vera qualità educativa e pedagogica. Una qualità basata anche sulla compresenza del personale "Abbiamo 4 ore di compresenza giornaliera che in questo momento non riusciamo a sostenere. Queste ore fanno la differenza qualitativa- ci racconta una maestra- In quelle ore riusciamo a realizzare attività in piccoli gruppi, riusciamo a dare ai bambini vera qualità pedagogica!" Le insegnanti di sostengo poi vengono "usate" per tamponare i buchi andando a risparmiare  di fatto su chi avrebbe più bisogno. "Non si può giustificare tutto con la scusa dei soldi. I problemi ci sono, lo sappiamo, vanno affrontati ma non sempre e solo sulla pelle dei bambini" Conclude la maestra.