Meno 300 iscritti...la guerra dei nidi lascia i segni



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Cronaca bambina 300 domande in meno rispetto allo scorso anno. Le famiglie romane hanno fatto altre scelte e affidato i loro bambini ad altre cure, diverse da quelle del nido. L’esodo dei servizi 0-3 prosegue, anche lo scorso anno le domande sono diminuite in modo vertiginoso. I motivi con ogni probabilità sono tanti: l’aumento delle rette, la crisi del lavoro, il calo delle nascite, le scelte politiche. La Giunta Raggi ha corretto le modalità diaccesso, nel tentare di controvertire la tendenza a segno negativo. Nelle domande d’iscrizione di quest’anno, salvo alcune eccezioni, il modulo prevedeva che si scegliessero prima gli asili pubblici, a gestione diretta, e in ultima posizione i nidi “privati” a gestione indiretta. Il cambio ha portato tanti malumori tra i gestori e gli educatori e con ogni evidenza tante difficoltà ai genitori. I risultati oggi, sono qui da vedere, anzi da contare: -300. La consigliera capitolina del PD Valeria Bagli incalza “Il primo obiettivo di questa amministrazione è fermare l'esodo di iscrizioni, ed è stato mancato. Più volte abbiamo chiesto un confronto con assessora e sindaca per fare un'analisi del bando e del suo impatto e siamo stati ignorati". Ora da parte della Giunta (a buoi scappati) c’è un invito al confronto rispetto al bando con genitori e operatori. L’incontro è fissato al 1 Giugno. Il gruppo Pd ha annunciato la presentazione di una mozione per la riapertura delle iscrizioni con bandi che non ripartano a ottobre, ma entro il mese di luglio.