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L’idea è molto semplice. Si basa su
un concetto chiaro seppure poco diffuso: “Le buone pratiche
esistono”.
A parlare è Carlo Ridolfi,
dell’associazione Casa delle Arti e del Gioco, fondata e diretta
dal maestro, pedagogista e scrittore Mario Lodi
(www.casadelleartiedelgioco.it). Dall’associazione è nata l’idea di
costituire una “Rete di cooperazione educativa”, chiamata
(prendendo spunto proprio dal titolo di un libro del maestro Lodi)
“C’è speranza se questo accade a…”. che ha tenuto il suo
primo incontro nazionale lo scorso 2 ottobre a Soave, in provincia di
Verona, e ha successivamente prodotto un documento costitutivo dal
titolo “Carta del cammino”.
Tra i primi proponimenti c’è quello
di mettersi in contatto, di costruire una rete tra genitori,
insegnanti, cittadini, per condividere, informarsi e fare
“Il rischio è che le buone pratiche
passino sotto silenzio – continua Ridolfi – e magari ci si senta
soli, quando invece le energie e le volontà di far bene ci sono”.
La Rete è appena nata, ma l’esperienza
alla condivisione e alla conoscenza del buon fare è coltivata da
molto, prima con la Casa delle Arti e del Gioco, fondata nel 1989, è
prima ancora il Movimento di cooperazione educativa. Il MCE è nato
subito dopo la Seconda guerra mondiale con una esigenza concreta e
stringente: ricostruire. L’ispirazione veniva dal lavoro del
pedagogista ed educatore francese Célestin Freinet. Al centro del
pensiero di questo maestro c’era proprio la parola cooperazione.
“Il prossimo incontro della Rete di
cooperazione educativa si terrà, in primavera o in autunno del 2012,
a Sestri Levante”, ci annuncia Ridolfi.
Un lavoro complesso e articolato a cui
anche i genitori di Bologna possono dare un contributo sostanziale.
Per aderire è sufficiente inviare una mail a carloridolfi@yahoo.it