Molte questioni e una novità dalla regione

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Nonostante l'estate, il caldo e i ritmi ormai rallentati, il mondo dell'infanzia non si ferma. I vari comitati cittadini attivi sul tema, continuano a portare avanti
l'impegno politico che distingue Bologna da altre realtà. Il nuovo Articolo 33 festeggia il referendum sulle sovvenzioni alla scuole. La domanda che verrà posta suggerisce la risposta. In ogni caso il referendum è passato e domenica sera spumante e musica per festeggiare in via dello Scalo presso la terrazza. E se c'è chi festeggia, c'è chi viene rinviato, ed è il caso dell'Osservatorio della mensa, gruppo attivo e partecipe rispetto al tema "pappa nelle scuole". Nonostante l'osservatorio avesse fissato un appuntamento da tempo, per un'udienza conoscitiva, l'incontro è stato rinviato. Perché? Per l'assenza, ancora una volta, del presidente di Seribo (la società che gestisce i pasti nelle scuole).  Ad oggi il presidente di Seribo non ha trovato tempo e modo, ne' di incontrare i genitori, ne' di rispondere ad una mia intervista sulla questione. Intanto il comitato cittadino dei nidi non è stato ricevuto dall'assessore. Alla precedente convocazione, per tempi e modi, l'incontro non ha portato a risposte sulle questioni avanzate dal comitato, dopo un monitoraggio sul nuovo assetto gestionale dei nidi entrato in vigore da settembre. I cittadini hanno avuto tre appuntamenti, divisi per quartieri, con la presenza anche dell'assessore per discutere, bisogna darne atto, ma non sarebbe stata più celere ed efficace, una riunione cittadina con il comitato dei presidenti? La domanda rimane aperta. Nel frattempo la gestione per 13 nidi e 20 scuole a gestione Asp, nonostante sia stata bocciata da un referendum posto dai sindacati tra i lavoratori, nonostante non piaccia a "vecchie" insegnanti (pilastri della storia del sistema educativo di Bologna), nonostante non abbia convinto i genitori per via della mancata continuità educativa, va avanti. La politica continua, come suo dovere, anche in scelte impopolari. A che costo? E perché? Se la gestione Asp non comporta un'interposizione di manodopera, non si capisce perché si procedere allo smembramento dei collettivi di lavoro. Anche questa domanda rimane aperta. Le novità in ogni modo non finiscono qui e arrivano dalla regione. Ieri è stata approvato la modifica alla normativa che regola i servizi educativi. Al momento le linee guida prevedono cambiamenti non tanto sui nidi, ma per i servizi educativi che vi ruotano attorno, come i piccoli gruppi educativi (una sorta di nido-famiglia). La voce che lascia più impreparati è l'apertura di nuove sperimentazioni di servizi per l'infanzia. Questo punto va di certo approfondito, sia su quello che è stato in passato, che quello che avverrà nel futuro.