Cari
bambini, genitori e lavoratori del Nido Paciugo, dal prossimo mese di
settembre il nido non esisterà più. Al suo posto ci sarà una
scuola dell’infanzia.
Ecco
quanto abbiamo appreso, del tutto fortuitamente, la prima settimana
di aprile. Da questa prima notizia si sono susseguite imbarazzate
smentite e conferme finché il dirigente comunale Bastia, messo alle
strette, ha ammesso la decisione, assunta per dare un posto a 50 dei
72 bambini in lista d’attesa nel quartiere Savena.
Il
Comune pagherà la concessione alla cooperativa Dolce che gestisce il
nido e che continuerà a pagare l’affitto dell’immobile in cui il
nido ha sede. Logiche imperscrutabili.
I
genitori dei bambini che a settembre avrebbero iniziato il secondo
anno di frequenza del nido potranno optare tra un trasferimento
collettivo presso il nido Giovannino o, in alternativa,
l’individuazione di altra struttura.
Nessuna
delle lavoratrici che attualmente operano nel nido lavorerà presso
la nascitura scuola dell'infanzia. Di loro, della loro sede di
lavoro, si occuperà la cooperativa Dolce.
Non
si è tenuto, nè si terrà, alcun incontro pubblico tra il Comune e
la cittadinanza o, almeno, i genitori che hanno subìto il
provvedimento. Bastia responsabile dei servizi al quartiere Savena, sta incontrando singolarmente
le famiglie interessate.
L’intera operazione si è quindi
svolta senza alcuna preventiva consultazione dei soggetti coinvolti
nè adeguata informazione in tempi e modi congrui. In barba alla
continuità educativa, al rispetto dei genitori e dei lavoratori. E
non scomodiamo nemmeno i diritti costituzionali. C'è già un
referendum che ne parla, spina nel fianco del nostro Sindaco e del
suo entourage.
Alla
luce di quanto accaduto il Percorso partecipato 0-6 appare per quel
che è: un’operazione di facciata e di demagogia spicciola
dell’amministrazione comunale. Un’amministrazione priva di un
programma di politiche educative o, che è poi lo stesso, che attua
una politica miope, di carattere meramente emergenziale e del tutto
priva di capacità progettuale. Anzichè allungare una coperta troppo
corta, il Comune la tira un po’ di qua e un po’ di là,
aumentando e diminuendo i posti alla scuola dell’infanzia o al
nido. A seconda del messaggio politico che occorre trasmettere nel
momento contingente. Operazioni analoghe, ha comunicato Bastia, si
stanno svolgendo in almeno altri 2 quartieri che hanno lunghe liste
d'attesa. Per ora è questa l'emergenza. Si fa così e basta.
Bambini, genitori e lavoratori ringraziano.
Elisabetta
Maria Falgares (presidente Nido Paciugo)