Il consiglio boccia il referendum


dravenh












Iniziata lunedì scorso in consiglio si è conclusa oggi la discussione sull'esito del referendum. Iniziato fiacco il dibattito ha proseguito peggio.
Gli schieramenti a pro e contro i finanziamenti al paritario privato non hanno fatto che ripetere le posizioni già espresse. Il sindaco ha imbastito un discorso pulito e chiaro: non c'è intenzione di mutare strategia politica per delle proteste. (un referendum può essere definito una protesta?) e ha continuato  ribadendo che tenere presente le idee dei cittadini non significa necessariamente accoglierle, e che il parere potrà poi essere espresso alle prossime elezioni. Che piaccia o no, questo è quello che ha sostenuto fin dall'inizio della vicenda. Passiamo ai voti. Come già prevedibile una larga maggioranza di partiti (PD, PDL, Lega) si è schierata pro finanziamento, contro Sel, M5S e Federica Salsi. Durante la discussione con punte di polemiche personali e sterili, una polemica che certo non finirà presto, è arrivata una notizia. L'assessore Pillati ha annunciato l'arrivo da settembre di 20 nuove maestre assunte dallo Stato. La conseguenza? Un risparmio di 600mila euro al budget. Segue poi l'apertura di 5 nuove sezioni in città con una riduzione delle liste d'attesa. E questa da qualunque punto la si guardi è una notizia. Tanto buona quanto inaspettata. E' da anni infatti che lo Stato non concede nulla rispetto alla scuola dell'infanzia, ma qualche apertura sembra esserci a Bologna 20 insegnanti a Torino  la statizzazione di 6 scuole. Intanto il comitato Art 33 si scioglie non avendo più ragion d'essere, avendo vinto il referendum. Si  riprenderà  la lotta a sostegno della scuola pubblica, con un evento programmato in settembre a livello nazionale.