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Oggi i lavoratori di Seribo sono 200. Questi 200 saranno trasferiti dall'azienda partecipata, che è in liquidazione, alla nuova azienda che vincerà l'appalto, e che gestirà il servizio della refezione scolastica a Bologna con circa 20 mila
pasti al giorno. Nonostante il cattivo servizio di Seribo, dimostrato soprattutto in questi ultimi tempi, nonostante il malcontento dei genitori, che hanno protestato in molti modi, nonostante le continue discordanze tra i soci amministrazione comunale e i soci privati, evidenti in queste settimane più che mai, nonostante tutto, lavoratori e sindacati sono fortemente preoccupati di fronte a questo passaggio. Abbiamo incontrato Emiliano Sgargi segretario Filcams (federazione italiana lavoratori commercio turismo e servizi) per capire meglio.
Per
più motivi ma prima facciamo un passo indietro. Quando avvengono
questi passaggi esistono procedure precise. Teoricamente le cose
dovrebbero rimanere immutate per i lavoratori che vengono trasferiti
con il medesimo contratto, e nello stesso numero, da un'azienda
all'altra. Questa è la teoria. Nella pratica però sappiamo
benissimo che le cose non funzionano così. Pur rimanendo lo stesso
contratto, sono molte le cose che possono cambiare.
Tipo?
Può
succedere che l'azienda che vincerà l'eventuale gara decida di
organizzare il lavoro in maniera diversa e che questa nuova
organizzazione abbia delle ricadute occupazionali, sia nel numero
degli addetti, sia nel monte ore contrattuale dei singoli lavoratori.
Un esempio: può succedere che a chi oggi scodella il pasto
all'interno della scuola, e che è all'oggi personale Seribo, gli
vengano assegnate meno mansioni di quelle attuali (che oltre alla
distribuzione del pasto includono anche l'affettare il pane, il
lavaggio dei piatti dove è presente la ceramica ecc) e che quindi
gli vengano tagliate delle ore.
La
aziende partecipate dal vostro punto di vista funzionano bene?
Secondo
la nostra esperienza si. In provincia ci sono tante aziende
partecipate che funzionano bene come ad esempio: Melomangio, Matilde,
che hanno prodotto buoni risultati.
Con
utili?
Anche
e con una qualità soddisfacente.
Eppure
a livello nazionale non sembra essere esattamente così. Tant'è che
nell'ultimo patto di stabilità si indica la necessità di contrarle
Non
c'è l'obbligo di chiudere le aziende, ma di ridurre quelle in
perdita. E questo non è il caso di Seribo. Non voglio dire che
Seribo sia un paradiso, dove tutto funziona al meglio, ma è certo
che le cose non hanno funzionato male. Seribo ha retto anche
all'armonizzazione contrattuale.
Cos'è?
Oggi
ci sono 150 dipendenti con contratto turismo, quello che solitamente
è applicato a chi lavora nel settore e i rimanenti 50 hanno con un
contratto Enti Locali, che è un buon contratto.
E
i lavoratori con contratti differenti convivono bene fianco a fianco?
C'è
stata una lunga contrattazione sindacale che ha permesso di
armonizzare le condizioni dei dipendenti, con un aumento del salario
in busta paga, una maggiore copertura della malattia. In dieci anni
di lavoro, non ci sono stati grossi problemi e le cose hanno
funzionato. Liquidare oggi Seribo significa buttar via il bambino con
l'acqua sporca!
Passando
a tutt'altro. Secondo molti la rondella trovata nel piatto di un
bambino è stata a causa di un sabotatore. Secondo lei il clima tra i
lavoratori è talmente teso da poter pesare ad un'ipotesi di questo
tipo?
Non
escludo niente. Però nulla mi fa sospettare un'ipotesi di questo
tipo. Tra i lavoratori c'è una forte preoccupazione, come è normale
che sia in una situazione di questo tipo, ma non vedo nulla di più.
Ritengo importante sottolineare che la preoccupa dei lavoratori non è
solo di tipo contrattuale ma è anche rispetto alla qualità
alimentare.
Seribo
offre qualità?
Chiariamoci.
Non difendo Seribo a spada tratta, ma per nostra esperienza possiamo
dire che abbiamo visto di molto, molto peggio. Quello che credo
interessante tentare di capire è come mai la giunta, dall'oggi al
domani, abbia cambiato rotta repentinamente. Fino a pochissimo fa
Seribo pareva funzionare benissimo e poi...
E poi?
Poi
ci hanno dato l'annuncio, cambiando totalmente visione. Perché
dovrebbe funzionare meglio un'esternalizzazione? Perché dovrebbe
garantire maggiore controllo? Secondo quale logica? Hanno dichiarato
di poter garantire qualità e controllo tramite regolamenti
stringenti. Ma tutti sappiamo che i regolamenti si infrangono e che
una volta infranti, si va per vie legali, lunghe e costose. A me pare
evidente che la Giunta abbia scelto di esternalizzare il servizio. E'
una scelta politica e penso che a Seribo ne seguiranno molte altre,
con conseguenze sui lavoratori e sui servizi.
Il
consigliere Francesco Errani ha proposto di seguire il modello di
Brescia che sta facendo gare d'appalto valutando il soggetto
vincitore solo sulla qualità che può offrire. Questo discorso la
convince?
Non
proprio. E' interessante certo, ma non capisco in tal caso, come si
possano mantenere prezzi competitivi sul pasto offerto. Se
la gara è valutata solo sulla qualità, non sarebbe più conveniente
reinternalizzare il servizio? Ad ogni modo, non vorrei che passasse
il concetto che siamo per forza contro l'esternalizzazione. Non lo
siamo necessariamente, ma non in questi modi e in questi termini.
Come si può fare un bando ben fatto in tempi così brevi? Come si
può aprirlo al contesto Europeo e dare la giusta pubblicizzazione in
sole tre settimane? Ci sono troppe cose che non quadrano e non
possono rendere un passaggio tanto delicato, un buon passaggio.