Vaccinazioni in calo,
disinformazione e vecchie malattie che tornano a mietere morti tra i più
piccoli: questi i motivi che hanno spinto l'Associazione Culturale pediatri a
lanciare una petizione per chiedere di "restituire al Paese un servizio
vaccinale unico". "Grazie ai
vaccini molte gravi malattie sono state sconfitte o molto ridimensionate. Anche
per questo chi nasce in Italia ha un’altissima probabilità di vivere sano come
mai successo prima. Difterite, pertosse, poliomielite, epatite B, morbillo,
rosolia congenita, tetano, meningite sono brutti ricordi che appartengono alle
generazioni più lontane quando queste patologie condannavano migliaia di
persone alla morte o a esiti invalidanti permanenti." si legge nel testo
diretto al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Per l'organizzazione dei
pediatri i risultati finora raggiunti "rischiano di essere messi a rischio
da un progressivo calo delle coperture vaccinali dovuto a una serie di fattori
tra cui è sicuramente rilevante il peso di una politica vaccinale frammentaria
figlia delle riforme federaliste dell’ultimo decennio." "La
Costituzione garantisce a tutti i cittadini il diritto alla salute, eppure oggi
ai bambini nati in Italia non è assicurato lo stesso accesso ai vaccini. Ogni
Regione ha la sua politica vaccinale e decide quali vaccini offrire
gratuitamente e quali a pagamento." si legge ancora nel testo. Inoltre per i medici aderenti ad Acp queste
differenze, ritenute ingiustificabili e incomprensibili, alimentano "dubbi
e perplessità sulla reale utilità dei vaccini, generando ipotesi fantasiose e
complottiste circa “innominabili interessi economici” che si celerebbero dietro
alla diffusione dei vaccini, con il rischio concreto di allontanare i genitori
dalla pratica vaccinale." Per
arginare le " inaccettabili speculazioni antivaccinali", inoltre nella
petizione viene sottolineata l'importanza di "un sistema di sorveglianza in grado di
comunicare rapidamente il peso reale delle reazioni avverse e le valutazioni di
efficacia dei vari vaccini."
La petizione lanciata a
luglio è tornata alla ribalta questi
giorni dopo l'allarme lanciato dall'Istituto Superiore di Sanità. Secondo i
dati le vaccinazioni per poliomelite, tetano, difterite ed epatite B sono scese
al di sotto del 95%, mentre quelle contro morbillo, parotite e rosolia sono
diminuite di 4 punti percentuali portando la copertura vaccinale a quota 86%.
Numeri che hanno portato il presidente dell'ISS, Walter Ricciardi a parlare di
una copertura vaccinale "al limite della soglia di sicurezza". "Questa
situazione, che tende progressivamente a peggiorare, rischia di avere gravi
conseguenze sia sul piano individuale che collettivo poiché scendere sotto le
soglie minime significa perdere via via la protezione della popolazione nel suo
complesso e aumentare contemporaneamente il rischio che bambini non vaccinati
si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni
cancellate dalla protezione dei vaccini non siano riconosciute e trattate in
tempo" ha spiegato Ricciardi. Per
il presidente dell'Iss inoltre "è
necessario che, a fronte dei dubbi dei cittadini, gli operatori siano in
grado di far comprendere che la mancata vaccinazione crea un rischio
enormemente più alto rispetto a quello temuto di eventuali effetti
collaterali." "E’ inammissibile che un operatore sanitario pubblico,
in scienza e coscienza possa avanzare dubbi sull’efficacia e sull’opportunità
dei vaccini, di un atto che ha anche un valore etico per la tutela della salute
pubblica"prosegue Ricciardi auspicando "una nuova alleanza tra
medici, operatori sanitari, ricercatori e industria per evitare che il
patrimonio di salute pubblica conquistato in anni di campagne vaccinali vada
disperso.". Il calo delle vaccinazioni, inoltre ha spinto l'Iss a definire
"improcrastinabile l’approvazione del nuovo Piano Nazionale per la
Prevenzione Vaccinale proposto da Ministero della Salute, Consiglio Superiore
di Sanità, Istituto Superiore di Sanità ed Agenzia Italiana del Farmaco al
Tavolo di coordinamento per la prevenzione delle Regioni italiane."
Un'analisi quella dell'Istituto superiore di sanità
condivisa anche dalla Società Italiana di Pediatria. "Torniamo nuovamente
a esprimere la preoccupazione di tutti i pediatri italiani per questo
pericoloso fenomeno e per i danni che sta provocando sulla salute dei bambini”
spiega il Presidente Giovanni Corsello.
“Stiamo assistendo al ritorno di malattie che credevamo debellate. Un
esempio tra tutti è la morte di bambini per pertosse, malattia che sta avendo
una recrudescenza nei bambini nei primi mesi di vita, proprio per il calo della
copertura vaccinale” prosegue. Il calo
delle vaccinazioni ha spinto la SIP a dedicare gli Stati Generali della
Pediatria, che si terranno il 19 novembre in occasione della giornata mondiale
del bambino e dell’adolescente, a questo tema anche attraverso iniziative di
comunicazione finalizzate a "promuovere un messaggio positivo sui vaccini
tra le giovani generazioni. "
In difesa delle vaccinazioni si è schierata anche l’Aifa,
l’Agenzia Italiana per il farmaco. "C'è purtroppo poca consapevolezza del rischio anche grave connesso alla
mancata vaccinazione” sottolinea il presidente Sergio Pecorelli ricordando che “i
vaccini hanno salvato circa 2 milioni e mezzo di vite l'anno, 5 al minuto e
che, ancora oggi, una malattia come il morbillo può risultare mortale".
La percezione che i
genitori hanno delle vaccinazioni è stata al centro di un’indagine, condotta su
un campione di 1000 genitori, recentemente presentata al congresso dell’OsservatorioNazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza. I dati riferiscono che
il 33% dei genitori ritiene che i vaccini siano più pericolosi delle malattie
che prevengono. Ed ancora: il 25%
ritiene che non tutti i vaccini siano necessari, il 19,6% li considera troppi,
il 17% ritiene che tanti vaccini tutti insieme possano causare danni, il 6%
pensa che l’efficacia dei vaccini debba ancora essere provata e l’8% teme i
possibili danni a lungo termine e l’insorgenza di effetti collaterali. Non stupisce
dunque un altro dato emerso dalla ricerca : il 26,8% dei genitori si sente
frastornato e alla ricerca di informazioni affidabili.
A leggere notizie e
commenti appare chiaro di trovarsi di fronte ad una sfida sanitaria e al
contempo culturale. Sfida che il mondo medico scientifico italiano intende combattere
anche attraverso il call center nazionale Vaccini e Vaccinazioni, promosso dal il
Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del
ministero della Salute e dall'Università degli Studi di Foggia. Il numero, dicui ha già parlato Laura, sarà attivo il lunedì dalle 10 alle 18: ai genitori
per avere informazioni basterà digitare il numero verde 800 56 18 56.