Minori e scuole: i tanti volti della violenza

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Cronaca cittadina Succede a Livorno: educatrici di nidi e maestre dell'infanzia se essenti e non saranno sostituite. I sindacati (cgil e Uil) che si stanno battendo per denunciare dichiarano che "L’amministrazione chiede di riorganizzare la giornata “inventando” di volta in volta soluzioni di “tamponamento” che prevedono: diversi raggruppamenti dei bambini/e, spostamento del personale, anche il personale assegnato ai bambini diversamente abili" Fatti simili succedono in tante parti d'Italia e sempre più di frequente.
E mentre in questi ultimi giorni ci siamo tutti molto sbilanciati nel commentare i fatti incresciosi successi, prima nella scuola di Pavullo, poi nel nido di Pisa nessuno o quasi ha denunciato questo tipo di violenza e violazione delle normative  per il funzionamento di nidi e scuole. Le brutte e cattive erano una maestra e un'educatrice erano lì a rassicurarci con nome cognome e faccia in bella mostra. Ci sono stati tanti commenti anche illustri e non sono mancate le lapidazioni, qualcuno come il dottor Vittorio Lodolo D'Oria ha parlato chiaro: i per la sicurezza e per arginare episodi di questo genere si deve investire sui lavoratori.... Ma di investimenti se ne vedono sempre meno...E la cronaca che fa meno clamore, la più solita è anche la più pericolosa. Qui non si tratta di qualcuno che "esce di testa", non si tratta di un fatto sporadico, si tratta di maltrattamenti continui e giornalieri che i  nostri Amministratori e i nostri rappresentanti politici, stanno perpetrando ormai da anni sui nidi e scuole d'infanzia sui lavoratori e sui bambini che vi abitano. A Livorno le maestre assenti non saranno sostituite con risultati imprevedibili. Maestre ed educatrici si troveranno a dover badare a così tanti bambini, che la qualità educativa ce la possiamo scordare, e la sicurezza sarà messa a dura prova. La stessa sicurezza  che è caro a tutti, ma che quando si tratta di investire, le braccine si accorciano o tutt'al più si pensa di mettere le telecamere. E mentre si discute di privacy o su come sia meglio inasprire le pene per i carnefici, tutti voltiamo la faccia quando si tratta di capire, ascoltare e prenderci le responsabilità, le responsabilità che la comunità di adulti ha nei confronti dei bambini. Lo fanno i politici che parlano di qualità, raccontano di investimenti, ma non ne fanno e anzi tagliano e tagliano, lo fanno le maestre che vedono "uscire di testa" la collega e tacciono per paura, lo facciamo noi genitori che ci preoccupiamo troppo spesso se il nostro bambino torna a casa con due graffi sul braccino, (cosa normale tra bimbi  che giocano) ma non quando si tratta di fare qualcosa di concreto per la qualità di un sistema educativo che stiamo sfibrando.