"I nidi fanno bene se sono di qualità. E' forse questo il nodo cruciale che è emerso durante il convegno organizzato dal Gruppo Nazionale Nidi che si è svolto sabato 24 settembre a Modena" Così racconta Micol Tuzi pedagogista e sindacalista Cgil.
La qualità, si sa, si fa gli investimenti, mentre in questi anni, lo Stato ha continuato a stringere i cordoni della borsa, le economie dedicate al welfare sono state tagliata di svariati Miliardi di Euro. I maggiori tagli sono perpetrati dallo Stato alle regioni e ai comuni. Per dare una cifra di esempio teniamo a mente che la regione E-R in un solo anno è passata da un investimento per l'infanzia (nidi compresi) di 16 mln di Euro a una di 1,8 mln. I comuni dal canto loro hanno avuto la doppia mannaia: da una parte tagli diretti ai servizi, dall'altra i limiti di spesa imposti dal patto di stabilità. Nel contempo i diversi Governi che si sono alternati alla guida del paese hanno promesso più nidi per tutti. L'ultimo annuncio rimasto solo su carta è stato fatto il 1 settembre 2014 quando Renzi annunciava: Mille nidi in Mille giorni. Nidi mai aperti come abbiamo descritto nel nostro report, da una parte e nidi sempre più poveri di mezzi e con una graduale diminuzione di qualità, dall'altra.
Il Professor Belotti
durante il convegno ha sottolineato come servizi di qualità possano
restituire tanti effetti benefici ai bambini e alla società
sopratutto ai ceti più bisognosi. Il suo studio pubblicato in un
libro ha diversi illustri precedenti. La fondazione Agnelli
qualche anno fa arrivò alla stessa conclusione grazie alla ricerca
condotta dall'economista Daniela Del Boca. L'UE e
diversi altri documenti ufficiali, ci descrivono quanto dei buoni
servizi facciano bene solo se di qualità. Eppure l'andamento
generale da non è certo quello d'investire, anzi, siamo al
risparmio continuo e continuativo. Il risparmio può produrre dei
servizio d'assistenza, utili alla conciliazione dei tempi
lavoro-famiglia. Servizi certo utili e urgenti, ma sono servizio che
non fanno bene: all'educazione dei piccoli, all'integrazione dei più
svantaggiati, non sono servizi che offrono importanti ripercussioni
sociali ed economiche al Paese.
La
qualità passa dal contratto
Al
convegno sono state messe a fuoco diversi aspetti inerenti il tema:
"la qualità dei servizi educativi passa anche dalla qualità
dei contratti dei lavoratori. Nel focus Group specificamente
dedicato- racconta ancora la Tuzi- questo punto è emerso con
forza". I questi anni di grandi risparmi abbiamo assistito ad
una significativa e graduale esternalizzazione dei servizi.
L'esternalizzazione ha avuto un effetto di risparmio. Il risparmio è
stato possibile grazie al peggioramento dei salari e delle
condizioni contrattuali del personale. Il peggioramento dei
contratti ha avuto ripercussioni qualitative sui servizi a volte
molto importanti.
All'orizzonte le novità normative
La situazione sta comunque mutando molto rapidamente. Sono in cantiere due grandi cambiamenti: la modifica alla legge regionale E-R e la modifica alla legge nazionale 1044 che fino ad oggi ha regolato i servizi 03. Si prevede l'unione del tratto educativo 0-6 e promette, ormai con diversi e inspiegabili slittamenti, un grande investimento di risorse per i nidi.
Laura Branca
Informati Mamma portami al nido!