“O mi tieni il bambino o ti sgozzo” così è stata minacciata AnnaMaria Forgelli gestore del nido convenzionato I giardini di Karol Pio a Foggia da un genitore disperato. La Forgelli ci racconta: “la situazione è insostenibile. Si tratta di una vera emergenza sociale e nessuno fa niente. Noi che gestiamo i nidi convenzionati siamo in ginocchio. I pagamenti degli enti pubblici arrivano con dei ritardi spaventosi e i bambini non riescono ad accedere ai servizi”. Il nido della Forgelli sta aspettando i pagamenti della convenzione regionale effettuata e già svolta tra il 2014-15 per oltre 40 mila Euro. “Probabilmente quando
arriveranno i soldi potremo pagare i debiti che abbiamo contratto con le banche. Dobbiamo far fronte alle spese di affitto, del personale e anche delle tasse per introiti che ancora non ci arrivano. Come si fa? Stiamo fallendo e ci lasciano fallire!” A Foggia di nidi ce ne sono quindici privati, solo uno è comunale a gestione diretta ed è insufficiente. “Il comune ha bisogno di noi che offriamo il sevizio da convenzionati, ma non riconosce l’importanza del nostro lavoro che è fondamentale per tanti bambini e tante famiglie. La situazione è intollerabile, ci sono famiglie che iscrivono i bambini al nido, per dare loro un posto caldo e la pappa ogni giorno.” Di lavoro al sud ce n’è poco e la situazione è complessa, preoccupante. Regione Puglia e comune di Foggia hanno precise responsabilità in questa situazione. Durante l’anno ci sono due bandi per aiutare a contenere i costi delle rette e incentivare la frequentazione dei servizi. Il primo è indetto dal comune che paga una quota ai nidi in convenzione. L’altro è attivato dalla regione che eroga dei buoni (voucher) di conciliazione vita-lavoro.
La possibilità d'iscrizione ai posti in convezione da parte della regione si è
interrotta sin dal primo di settembre, dopo che il bando era
attivo in rete da appena due ore. Il motivo? Erano finiti i fondi e non
c’era copertura finanziaria.
Da un importo di 1milione e
centocinquantamila euro, il comune di Foggia
quest’anno ha previsto in bilancio, per i nidi in
convenzione, meno di 600mila euro. Così i pochi posti
disponibili a costi ridotti per i redditi più bassi, sono andati via come il
pane e numerosissime famiglie sono rimaste e bocca asciutta. Non
sanno come fare, dove lasciare i loro piccoli, anche per cercarsi un
lavoro. Il risultato?
Una lista di esclusi lunga oltre 200 piccoli e pochissimi posti dati
in convenzione comunale per ogni nido. A questo punto il cerchio si
chiude e riusciamo a spiegare meglio le minacce dei genitori ai gestori
“O mi prendi il bambino o ti sgozzo”. Una situazione folle e
degna di nota, perché in tanto sfacelo e una storia tanto triste e
assurda, ancora non eravamo incappati.