Cronaca cittadina Erano circa 50 i genitori presenti all'incontro che si è svolto ieri mattina (domenica 19 marzo) a Bologna che è stato organizzato dai VACCIpiaNo. Ma chi sono i VACCIpiaNO? Dare una risposta è difficile, intanto è utile dire che sono genitori giovani, molto diversi gli uni dagli altri, che si presentano con abiti semplici e si esprimono con parole semplici. I VACCIpiaNO hanno una convinzione: dare battaglia alla legge Regione che introduce l'obbligo dei vaccini ai bambini che frequentano i servizi educativi 0-3. Per capire le questioni tecniche della faccenda, vi invito a leggere questo dettagliato articolo, apparso sul sito di Radiocittàdelcapo. In questo post tenterò un ragionamento diverso, del tutto soggettivo e trasversale, al fenomeno che è interessante da molti punti di vista, sopratutto politico.
Chi sono i VACCIpiaNO?
"Siamo un gruppo di genitori preoccupati per il benessere dei nostri figli. Lanciamo un appello al sindaco e al vice sindaco di Bologna per avviare un dialogare e un confronto sereno sulla questione". Spiega Simone, un ragazzo sui 30 anni con maglia e Jeans. Lui introduce la mattinata che è intervallata anche da qualche sana risata. "La legge viola la libertà e diversi Art della costituzione -spiega un altro papà di VACCIpiaNO che parla in modo pacato ed ha un aspetto curato. Elenca una lunga serie di ART che vanno dal Art 31 all'art 35, li commenta e indica le diverse possibile discriminazioni che la legge regionale viola. "Vorremmo un'informazione più trasparente per conoscere esattamente i rischi che esistono nel vaccinare -continua Simone- Vorremmo la possibilità di scegliere le tempistiche di somministrazione e la possibilità di scegliere quali vaccini somministrare e quali no. Vorremmo avere la libertà d scrivere i nostri bambini senza dover portare certificati e dover seguire l'obbligo di vaccinare". I VaccipiaNO lanciano una lettera-appello rivolta al sindaco di Bologna che potete leggere qui.
Gli altri in sala: LOV, COMILVA e dottor Miedico
All'evento c'erano altre associazioni che combattono in diversi modi i vaccini. Una rappresentante dell'associazione LOV che portano avanti battaglie legali, e una rappresentante dell'associazione COMILVA che scrivono sul volantino con cui si presentano "I nostri figli sono sempre più vaccinati e sono sempre più malati". Al telefono, per pochi minuti, visti i tanti impegni, è stato collegato il dottor Dario Miedico che pur dichiarandosi "non contrario all'uso dei vaccini" sostiene che se ne debba fare un uso più moderato, e in caso di reale necessità, come durante un'epidemia. In sala era presente anche la consigliere comunale Elena Foresti del M5S unica rappresentanza politica venuta all'incontro per ascoltare.
La legge non può essere la sola risposta
Gli argomenti che portano i genitori di VACCIpiaNO sono discutibili, possono non piacere, possono far arrabbiare, si possono trovare anche deliranti, ma un fatto è certo: non si possono evitare. I genitori che ieri mattina erano in sala non sono un nemico da combattere, sono persone che vogliono sapere, conoscere e confrontarsi che hanno reagito ad una politica che ha calata dall'alto una legge che impone una scelta e divide necessariamente. Prima della legge non sono state tentate altre strade, non si è tentata una diffusione capillare d'informazione ufficiale, non ci sono dati trasparenti sui proventi delle aziende farmaceutiche, sia rispetto ai ricavi dei vaccini, che sui ricavi dei farmaci che curano la malattie evitabili con i vaccini: come morbillo, difterite...Mancano anche dati sui proventi dei medici, contro i vaccini, che stanno girando per convegni, stanno scrivendo libro, che hanno una lunga fila di clienti che scelgono di non vaccinare...
Un nido per i bambini NON vaccinati?
Una reazione del genere c'era da aspettarsela. E quando si avvia "alla guerra" il fallimento è sempre politico. Ora la patata bollente passa ai comuni che dovranno applicare la normativa. E in sala una mamma, di nome Francesca, con al collo una bambina di pochi mesi, ha dichiarato di voler aprire un nido domiciliare per accogliere i bambini non vaccinati. Una soluzione? Un fallimento? Ne discuto fuori con Isabella di VACCIpiaNO e un'altra mamma con un bel pancione, che raccogliere le firme. I pareri delle mamme sono discordanti: se Isabella si dichiara favorevole a dei nidi, magari due o tre, solo per i NON vaccinati ( o non del tutto) l'altra neo mamma è contraria "Così è discriminazione. Ci mettono nel ghetto. Non è giusto!" "E chi ha scelto di vaccinare? -chiedo- Non pensate di violare la loro libertà indebolendo quello che è definito effetto gregge?" Isabella mi risponde con un'altra domanda: "Ma esiste davvero l'effetto gregge? Siamo sicuri?"
Vaccini: confronto, mediazione e politica
Chiudo con un pensiero. Di lavoro politico ce n'è moltissimo da fare. Un lavoro che dovrebbe garantire: ascolto, dialogo, informazione, ragionamento, mediazione e una struttura. Un lavoro che la politica dovrebbe sempre garantire, almeno in linea teorica. Ad oggi nessuna di queste azioni è stata intrapresa e fino a qui la "reazione" cittadina e politica mi fa ricordare le reazioni viste e ascoltate durante il referendum sui finanziamenti alla scuola privata. Vi ricordate? Tutti ne hanno parlato, tutti ne hanno scritto, tutti hanno avuto il loro momento di gloria, anche nazionale, tutti si sono schierati ma di sano confronto se ne è visto davvero poco, di mediazione ancor meno. Ma del resto il sindaco ha dimostrato di aver ragione, a non ascoltare la volontà cittadina, visto che è stato rieletto, ma questa volta la posta in gioco è molto più alta ed è la salute dei bambini.