Maltrattamenti al nido: al via la commissione comunale

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Cronaca Bambina. Il comune di Collecchio due anni fa è apparso su tutti i giornali. E' stato ripreso da diverse televisioni e ha suscitato molto clamore. La notizie che lo ha portato alla ribalta riguardava maltrattamenti avvenuti al nido d'infanzia Allende. La sonnolenta cittadina si è svegliata in un incubo che ha coinvolto e preoccupato tutti. Oggi l'educatrice Erika Grandis, rea confessa, ha patteggiato e a processo concluso, il caso è caduto nel dimenticatoio. Ma a Collecchio è successo qualcosa d'interessante. Qualcosa che certo non susciterà lo stesso clamore mediatico, ma dovrebbe suscitare grande attenzione e anche possibili repliche. Di cosa stiamo parlando? Il comune ha aperto un'indagine interna e parallela a quella della magistratura, per accertare come l'amministrazione pubblica abbia lavorato, come avrebbe dovuto lavorare, e quali azioni potrà intraprendere per evitare fatti analoghi. Abbiamo incontrato il consigliere ("sempre di minoranza" come ci tiene a sottolineare) Luigi Tanzi che ha portato avanti con una buona dose di coraggio l'indagine, che come prevedibile, è stata scomoda e osteggiata, ma ha potato in evidenza tante mancanze e inefficienze.

Consigliere ci racconta come si è svolta la commissione? La commissione si è avviata dopo grandi difficoltà nel febbraio del 2016. Si è articolata in trenta sedute. Abbiamo convocato 50 persone per ascoltare le loro testimonianze. Abbiamo poi redatto un documento finale che può essere visionato previa richiesta.
50 tra genitori e lavoratori? Si, 50 soggetti interessati e coinvolti nella vita del nido. Le 50 persone non erano tenute a deporre sotto giuramento e i verbali sono tutti segretati e archiviati in comune. Erano chiamate a raccontare i fatti. Purtroppo se ne sono presentate solo 16.
E' la prima volta che sento di una commissione di questo tipo… Secondo la legge è possibile e anzi auspicabile istituire commissioni consiliari che indaghino sull'operato della PA. Ma sono pochissimi, a quanto ne so, i comuni che ne hanno istituite. Inizialmente anche a Collecchio c'è stata parecchia resistenza.
Da parte di chi? Da parte del sindaco e della maggioranza. Si è obbiettato che una commissione di questo genere potesse sovrapporsi e forse confliggere con l'operato dell'autorità giudiziaria. Mi è sembrata un'obbiezione priva di fondamento. Per questo mi sono andato a chiedere lumi al PM che stava conducendo le indagini.
E cosa le ha risposto? "Accomodatevi. Più siamo a lavorare per far luce sui fatti meglio è"!
Cosa è emerso? Diverse mancanze sul piano procedurale. Non si era costituito il comitato di gestione, mancavano le relazioni scritte e protocollate. Niente verbali relativi agli incontri delle singole sezioni.
Ci sono stati sentori di maltrattamenti? Sono state ignorate delle criticità messe in evidenza da parte di alcuni genitori, che hanno chiesto il trasferimento dei propri figli dalla sezione, dove sono avvenuti i maltrattamenti.
Altro? Si, nel 2014 un'educatrice ha chiesto il trasferimento. Non è stata sostituita. Tanti bambini hanno manifestato atteggiamenti di rifiuto alla frequentazione del nido. In un verbale collettivo del nido nell'anno 2015, molti genitori hanno espresso preferenza per altri nidi.
Ci sono state inefficienze? Si, l'educatrice che ha chiesto il trasferimento è stata sostituita con molte colleghe 14, 15 tutte a tempo determinato. Le sostituzioni non arrivavano sempre nei tempi corretti. L'educatrice finita sotto inchiesta si è trovata per lunghi periodi a gestire i bambini in una situazione precaria. Infine non risulta scritta alcuna funzione svolta dal coordinamento pedagogico, che dovrebbe avere il compito anche di vigilare e sostenere le educatrici.
Quali proposte sono state avanzate dopo la commissione? Oltre alle telecamere, la costituzione di una commissione consiliare di controllo con facoltà di effettuare ispezioni a sorpresa, quindi non annunciate. Inserire incontri di supporto psicologico con il personale. Investire maggiormente sugli aggiornamenti. In evidenza la maggiore celerità nella sostituzione del personale. Una relazione, almeno trimestrale, da parte del coordinamento pedagogico che sia il più possibile dettagliata. Si è stilato un documento sempre a disposizione di tutte le lavoratrici dei nidi che spieghi con esattezza a tutto il personale chi deve fare cosa.
Dopo quest'indagine oltre alla maestra sono cambiate le figure competenti? Si, la pedagogista non lavora più per il comune di Collecchio. La dirigente dell'amministrazione è andata in pensione. Il servizio nidi d'infanzia è stato appaltato ad una cooperativa esterna.
Nessuna responsabilità politica ammessa? Personalmente credo che l'amministrazione comunale e più precisamente l'assessore ai servizi educativi, abbia evidenti responsabilità di carattere politico gestionale nella vicenda, visto che il servizio era sotto la sua direzione. Tuttavia non sembra che l'assessore la pensi allo stesso modo ed anzi, secondo i rumors, si candiderà a sindaco.