Seggiolini e
cinture di sicurezza sono, o dovrebbero essere, la norma. Quel che vale per le
automobili però non appare ugualmente tassativo per il trasporto collettivo,
scuolabus compresi. L’articolo 172 del codice della strada prevede, infatti,
che su bus e minibus i bambini debbano fare uso delle cinture solo se queste
sono presenti e di fatto la presenza delle cinture è obbligatoria solo sui
mezzi costruiti e immatricolati successivamente all’anno di entrata in vigore
della nuova legge.
La
possibilità che i propri figli possano viaggiare senza cinture non piace a
tanti genitori e sono già oltre 21.000 quelli che hanno firmato la petizione,
che punta a rendere obbligatorio l’uso delle cinture sugli scuolabus, lanciata
lo scorso 4 dicembre da Emilia Cestino, mamma e anima del blog Le svaligiate.
“La riflessione sull’obbligo delle cinture è nata quando mia figlia due anni fa
ha iniziato a viaggiare sullo scuolabus – racconta la travel blogger – ma
l’idea di lanciare la petizione appello si è concretizzata dopo un episodio
fortunatamente privo di conseguenze che però ha spaventato tanto la bambina,
abituata a indossare la cintura non appena sale in auto e molto ligia nel
farlo”. Emilia parla con passione di questa sua iniziativa che considera un
impegno civile per la sicurezza. Da blogger è abituata a monitorare like e
affini e non ha potuto fare a meno di notare che il numero delle firme ha avuto
un’impennata nei giorni immediatamente successivi all’incidente di Perpignan in cui 4 bambini hanno perso la vita su uno scuolabus travolto da un treno. Esaurita
la scia emotiva della tragedia, le firme hanno avuto un andamento
più regolare e Emilia non è certo intenzionata ad accettare un calo di
attenzione sul tema e invita anche i lettori di BolognaNidi ad aderire e far
circolare la sua iniziativa.
Quando le
chiedo come i genitori che conosce – sia di persona che sul web – considerino
il problema, Emilia si ferma un attimo a riflettere. “In molti stanno
abbracciando la mia causa, la considerano una questione importante per la
sicurezza, un impegno civile”. La risposta lascia intravedere una dicotomia,
tra coloro che considerano l’uso delle cinture una questione di sicurezza e
civiltà e altri che, invece, continuano a considerare le cinture se non un
vezzo, una questione non poi così importante sulla scia di un passato in cui
tutti siamo cresciuti senza cinture e seggiolini.
In Emilia
Romagna la questione dell’obbligatorietà delle cinture sugli scuolabus è stata
sollevata più volte. Nel 2013 – raccontano le cronache – i genitori dei bambini
che frequentavano le Longhena e la materna di via di Casaglia interpellarono
l’amministrazione dopo uno scontro tra un furgone e uno scuolabus, fortunatamente vuoto, sulla strada tortuosa che porta alla scuola sui colli. Molto più
recentemente l’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della
regione ha lanciato un appello perché gli scuolabus siano dotati di cinture di
sicurezza. Firmata dal presidente Mauro Sorbi, la nota è arrivata pochi
giorni dopo un incidente avvenuto a Budrio e conclusosi senza gravi
conseguenze.