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Cronaca Bambina La scuola dell’Infanzia festeggia i cinquant’anni di attività, eppure si tratterebbe più di formalismo che di
una vera attenzione alla scuola. Così potremmo sintetizzare il lungo
comunicato dei sindacati Anief. Marcello Pacifico, presidente Anief e
segretario Cisal, esprime forti critiche nei confronti dell’operato
del Ministero e riserva più di un colpo alla legge ZeroSei. Rilancia
poi una giornata di sciopero e sensibilizzazione per sensibilizzare i
nuovi parlamentari al tema scuola d’infanzia.
Parola a Marcello Pacifico
“La verità è che la riforma sul percorso 0-6 anni prevista
dalla Buona Scuola, completata dal decreto legislativo numero 65
dell’aprile scorso, cambia poco in tema di organici, ordinamenti,
potenziamento, obbligo scolastico, con la proposta Anief di
anticipare la scuola a 5 anni di età con un anno ponte
infanzia-primaria colpevolmente ignorata: tutti passaggi fondamentali
per elevare la qualità del settore, ma sistematicamente trattati in
modo superficiale e con la logica del risparmio ad oltranza. Basti
pensare che i docenti dell’infanzia sono gli unici per i quali non
è stata prevista l’immissione in ruolo attraverso il piano
straordinario della Legge 107/2015 e nemmeno il potenziamento
all’interno degli istituti, se si eccettua la “farsa” dei mille
posti concessi a fine legislatura, solo qualche giorno fa, peraltro a
discapito degli altrettanti posti inizialmente conferiti alla scuola
secondaria. Per non parlare delle norme sui vaccini obbligatori che
rischiano di svuotare le classi”.
In piazza il 23 marzo per occuparci di scuola d’Infanzia
“Ora il Ministero dell’Istruzione – continua Pacifico –
invita a parlarne con gli esperti e nei Collegi dei docenti:
riteniamo che non ci si debba fermare alla teoria, ma che in quelle
sedi si abbia coraggio di affrontare soprattutto le tematiche che
vertono su questa ennesima occasione mancata di rilancio del primo
ciclo scolastico. Noi, come Anief, ne parleremo in piazza il 23 marzo
a Roma, davanti al Parlamento, nel giorno dello sciopero proclamato
anche per sensibilizzare i nuovi parlamentari ad occuparsi di una
scuola dell’infanzia rimasta a raccogliere le briciole di una
riforma sbagliata dall’inizio alla fine. La speranza è che si
volti pagina: oggi più che mai, serve una norma le GaE. Nel
frattempo, continua la battaglia dei ricorsi in tribunale”.
I festeggiamenti alla scuola d’infanzia
Per celebrare i 50 anni di scuola materna statale (leggi qui) il Ministero
dell’Istruzione ha dato la possibilità di organizzare un
seminario, in ogni città capoluogo culturale e pedagogico nella
settimana compresa tra il 17 e il 24 marzo. (leggi qui) Durante gli
incontri verrà ricostruita la storia della scuola dell’infanzia e
si potrà riflettere su una serie di temi: la dimensione
interculturale e plurilingue; la qualità dei contesti educativi; la
continuità educativa verso i servizi educativi (“zerosei”); le
potenzialità delle bambine e dei bambini così come sono studiate
dalle scienze cognitive; le indicazioni per il curricolo. Nel corso
dell’incontro, inoltre, si dovrebbero fornire informazioni sulle
ipotesi di attività di formazione, previste nell’ambito del Piano
Nazionale di Formazione Docenti per il 2018, relativamente a alla
continuità educativa verso i servizi educativi; figure di
coordinamento e opportunità di sviluppo professionale. Oltre al
seminario sarà possibile dar vita ad eventi formativi organizzati a
livello locale, in modo da coinvolgere altri soggetti. I partecipanti
al Seminario, infine, potrebbero assumere la funzione di
“Ambasciatori”, al fine di informare sul Seminario medesimo e
confrontarsi sulle tematiche discusse all’interno dei propri
collegi dei docenti.
Nonostante i festeggiamenti
L’amministrazione pare non avere
cura della sua scuola e “È notizia di
questi giorni che sono stati persi quasi mille compiti in Friuli
relativi all’ultimo concorso bandito nel 2016; nel frattempo, molti
vincitori del “concorsone” attendono dal 2012 una cattedra o sono
stati costretti a cambiare regione; poi vi sono circa 6 mila maestri
precari con diploma magistrale, in larga parte donne, che superano
l’anno di prova ma ora saranno licenziati per via della
discutibilissima sentenza dell’Adunanza plenaria di fine 2017. E
che dire dei laureati in Scienze della Formazione Primaria che devono
ricorrere anche loro al giudice per essere assunti perché, allo
stesso modo, le porte delle GaE rimangono sbarrate?”
Fonte comunicato Anief leggi qui