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Arte Bambina C'era
una volta un cavallo
che salì su missile per andare nello spazio ma appena partito il
missile
scoppiò e il cavallo atterrò sulla cima di un
albero di mele ed una ad una cominciò a sgranocchiarle.
Mentre mangiava sentì un fastidio allo zoccolo destro: il ferro che
portava si era un po' allentato nell'urto e a un certo punto si
staccò, cadde sui resti del razzo provocando un gran rumore di
ferraglia. Distratto da quel rumore il cavallo smise di mangiare, si
voltò e da lontano vide arrivare un treno. Siccome si sentiva ormai
sazio ma un po' acciaccato non se la sentiva di tornare a casa sulle
sue zampe. Decise di scendere dall'albero e andare a prendere il
treno. Lo raggiunse appena in tempo, si sedette e, finalmente
rilassato, si mise a battere gli zoccoli dalla felicità. Questa
buffa storia è stata inventata da un gruppo di bambini di sette
anni, ma
per capire “come ci è venuta in mente”, dobbiamo
svelare che il personaggio del cavallo è stato ispirato dal suono di
un interruttore, il missile che esplode dal nodo di un palloncino
tirato e lasciato andare, le mele sgranocchiate dal rumore di due
spazzole sfregate tra di loro … e così via. Il nostro
strumentario comprende anche un vecchio macinino da caffè, formine
per biscotti, una caffettiera, una trottola, una rana salterina di
latta, una pompa, due cucchiai... ma qualsiasi oggetto che ci piaccia
può servire allo scopo.
La
fantasia
Nel
1973 Gianni Rodari così descriveva la “fantastica”, ovvero
l'arte – o dovremmo dire la scienza?- di inventare storie: “Quello
che io sto facendo è di ricercare le "costanti" dei
meccanismi fantastici, le leggi non ancora approfondite
dell'invenzione, per renderne l'uso accessibile a tutti. Insisto nel
dire che, sebbene il Romanticismo l'abbia circondato di mistero e gli
abbia creato attorno una specie di culto, il processo creativo è
insito nella natura umana ed è quindi, con tutto quel che ne
consegue di felicità di esprimersi e di giocare con la fantasia,
alla portata di tutti” Nella
sua Grammatica
della fantasia suggeriva
alcune tecniche per fare incontrare personaggi ambienti azioni e
oggetti che combinandosi dessero vita a piccoli (o grandi) racconti.
La
musica ribaltata
Se
generalmente la musica è commento di storie (film, pieces teatrali,
letture ad alta voce …), in questo caso, ribaltando un processo
abituale, sono i suoni che generano gli elementi della storia.
In
questo percorso i “personaggi” proliferano, per associazioni
libere, dai suoni che, a loro volta, scaturiscono dall'esplorazione
sonora di oggetti che raramente vengono ascoltati.
E'
incredibile annotare quante immagini diverse un rumore di solito
trascurato riesce a suggerire. E ascoltare quante storie interessanti
e non scontate può innescare la combinazione casuale tra alcuni di
questi elementi.
Fantasie,
musica ribaltata in 20 classi...
Ho
avuto l'occasione di ripetere questa esperienza in venti classi
diverse della scuola primaria e se, naturalmente, alcune immagini
ritornano, è notevole la molteplicità e la varietà che viene
espressa.
Esplorazione
sonora, ascolto attivo, esercizio di immaginazione e di composizione,
superamento dello stereotipo, confronto, circolazione di idee: sono
tante le esperienze che, con questo gioco, ci proponiamo di toccare.
Non
ultima la lettura e la sonorizzazione (naturalmente manipolando i
medesimi oggetti) delle storie che avviene, per contrasto al caos
creativo degli step precedenti, in un silenzio e con una precisione
impeccabili, in un cerchio di parole suoni e parole che idealmente si
chiude. Ogni storia viene registrata e rimane fissata a imperitura
memoria.
Noemi Bermani
Noemi Bermani