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Cronaca
Bambina La cittadina
di Battipaglia
si trova in provincia di Salerno e conta oltre 50mila abitanti. Ha un
sindaco donna, la forzista Cecilia
Francese e non ha
alcun asilo
nido. E non è una
situazione insolita, in Campania, anzi è piuttosto normale. A Napoli
dove i nidi ci sono, ci sono
circa 25mila
i bambini che chiedono un posto,
ma
solo 1400 riescono a frequentarlo. Se
poi ci spostiamo sui dati
regionali lo
sconforto
cresce. I dati sono stati resi
noti Save
The Children
in
un recente report nazionale. La
Campania si
è classificata ultima
in graduatoria.
Perché?
Forse la cronaca locale ci può aiutare a far chiarezza.
La
regione
La
Campania ha un ritardo cronico rispetto ai servizi educativi. Da
sempre è la regione con meno servizi. I
motivi sono imputabili alla mentalità, all’inattività delle
donne, tra le meno impiegate in Italia e in buona parte per la
cattiva politica e. Nonostante
gli
investimenti
europei
di
svariati MLN
(fondi PAC) nulla sembra
essere
cambiato. E
i
nuovi investimenti statali destinati dal MIUR alle
regione sono
pochi qui, essendo
proporzionali al numero dei servizi.
Diamo
due
cifre di paragone per
spiegarci:
alla
Campania sono
destinati circa
20
milioni di euro,
mentre
in
Lombardia
i
mln sono 40.
Meno
risorse per sostenere meno servizi un discorso molto logico che però
non affronta il problema perché così sarà difficile estendere i
posti nido. In
Italia abbiamo un totale di 357.786
posti,
pari al 22.8% dei bambini in età da asilo nido. E
mentre
in Valle
d’Aosta
la disponibilità nei nidi
raggiunge il 39,9%
in
Campania si
scende
al 6,4%.
E
solo
1 comune su 2 ha i servizi educativi per l’infanzia.
Battipaglia
è
un
esempio?
A
Battipaglia i nidi c’erano. Fino
al
giugno scorso, nel
centro, si poteva trovare
un asilo gestito
dalle
cooperative sociali salernitane “Fili d’Erba” e “Noi”. A
convenzione scaduta però
non è apparso alcuna gara e il nido ha chiuso. Ospitava
fino a 71 bimbi d'età
compresa tra i 3 e i 36 mesi. In
periferia fino al 2012 c’era un nido convenzionato gestito dalla
cooperativa Aido. Il rapporto tra cooperativa e comune però non è
stato un buon rapporto, tant’è vero che le due parti sono finite
davanti ad un giudice e tra ricorsi e appelli sono passati anni... Ad
oggi non c’è nessuna procedura d’affidamento in corso. E
il nido è chiuso. C’era poi un terzo nido, questo è stato
affidato ad una cooperativa, dopo un recente bando d’affido. Ma
dopo il nuovo affido i locali sono stati derubati da tutti gli
immobili e gli arredamenti. Si riaprirà nel 2019 e nel mentre i
bambini e i genitori dovranno trovare soluzioni alternative se ne
avranno la possibilità.