Un nido al mare. Una settimana indimenticabile









Mamma portami al nido! Daniela ha una voce squillante e molto chiara, la raggiungo al telefono per un’intervista. Ci ha già scritto e raccontato una bella esperienza che ha vissuto in prima persona con i bambini del suo nido. Con lei BolognaNidi inizia la serie di post "targati" Mamma portami al nido! Piccole storie ordinarie e straordinarie di educazione che ci mostrano il grande lavoro che tutti i giorni si svolge nei luoghi educativi. “Ho lavorato in un nido di Reggio Emilia per 22 anni- Inizia a raccontare Daniela- e conservo, ancora oggi dopo una trentina d' anni da quell'esperienza, un bellissimo ricordo di quando abbiamo portato i bambini al mare per una settimana".


Quindi avete portato i bambini al mare?
Esatto. Per due volta abbiamo ripetuto quest’esperienza a distanza di 3 anni. Siamo andati a Cesanatico in una struttura del Comune nata per ospitare le colonie per bambini ma non attrezzata per bimbi così piccoli.

Quanti anni avevano?
Erano circa 15 bambini compresi tra i 2 anni e mezzo e i tre. 

Il fatto che la struttura non fosse dedicata a bambini così piccoli ha creato problemi?
No, certo le sedie, il letti, i bagni erano tutti a dimensione “adulto” ma non ci sono stati particolari problemi.

I bambini come hanno vissuto quest’esperienza?
Benissimo, non ci sono stati problemi di ordine pratico e si sono molto divertiti. Il poter vivere un'esperienza cosi intensa con gli amici e gli educatori del nido fuori dal "solito" ambiente ha arricchito e consolidato le relazioni. Tutti i bambini ci conoscevano bene e frequentavano il nido da almeno due anni. Avevamo un forte rapporto sia con i piccoli che con le famiglie. 

Con le famiglie come vi siete organizzate?
Intanto abbiamo fatto un colloquio iniziale. Andare al mare era una possibilità per chi voleva sceglierla. Avevamo una relazione ben avviata e i genitori si fidavano molto di noi. Alcuni hanno preferito continuare a frequentare il nido, la maggior parte ha scelto il mare, una mamma ha deciso di venire con noi ed è stata di grande aiuto per tutti.

Che rapporto avevate tra personale e bambino?
Molto contenuto circa uno a due / tre. Con noi educatrici c’erano anche dei collaboratori del nido conosciuti dai bambini.

Momenti drammatici, di nostalgia di casa?
Momenti di nostalgia non ce ne sono stati.

Potevano chiamare i genitori?
Certo abbiamo stabilito prima della partenza che avremmo valutato insieme di volta in volta se sarebbe stato meglio parlare con i bambini o no. Comunque sembra strano dirlo oggi, le telefonate sono state poche. Alcuni genitori non hanno mai chiamato. Ricordo che eravamo ancora con il telefono fisso.

Insomma una fiducia totale?
Si una fiducia costruita nel tempo che ha dato grandi risultati. I bambini stavano bene al nido, i genitori anche e prima di partire abbiamo stabilito come comunicare a distanza.

In che senso comunicare a distanza?
Avevamo concordato con i genitori la preparazione di alcune cartoline scritte dalla mamma,dal papa, dai fratelli e al momento del risveglio, dopo il riposino pomeridiano, noi educatori andavamo di letto in letto a leggere ad ognuno la sua cartolina del giorno. È arrivato il postino per voi bambini! Ha funzionato molto bene questa strategia mantenendo comunque il rapporto con casa.

Come organizzavate la giornata?
La mattina dopo la colazione e le attività di igiene e vestizione portavamo i bambini al mare. Poi tornavamo alla colonia per pranzare e il riposino. Il pomeriggio facevamo attività all’aperto o attività laboratoriali...una volta abbiamo avuto una piccola disavventura.

Quale?
Volevamo attraversare il canale di Cesenatico con una chiatta per poi andare a mangiare la pizza. I bambini erano entusiasti. Dopo una lunga camminata purtroppo la chiatta non c’era, essendo maggio, forse non era ancora attivo il trasporto. Abbiamo rinunciato a pizza e chiatta e siamo andati al bar a mangiare un panino. Per i bambini è stata comunque una festa!

Daniela hai mai rincontrato questi bambini, conservano un ricordo?
Questi bimbi in particolare non li ho più rivisti. I ricordi spero siano conservati anche tramite le foto. In tanti anni di vita al nido la foto più bella l’ho scattata in questa gita. Erano due bambini, Federico e Claudia, seduti a fianco sul pulman durante il viaggio di ritorno, si sono addormentati uno sulla spalla dell'altro... Erano così felici e rilassati e dalla foto si legge proprio l'abbandono che posso avere quando mi fido dell'altro. Credo davvero che sia l’immagine che ha catturato il profondo significato di questa esperienza bellissima!

Oggi si potrebbe ripetere questa esperienza?
Oggi credo con rammarico che non si potrebbe ripetere , oltre che per questioni burocratiche, anche per come sono cambiati i rapporti tra le persone, non dico tra educatori e genitori ma in generale facciamo i conti con un mondo molto diverso .