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| BolognaNidi |
Lettera da... Oggi pubblichiamo la lettera di una mamma che ci scrive da Lecco. Abbiamo dovuto operare molti tagli ma pur sintetizzando i contenuti abbiamo mantenuto l'anima della domanda che ci pone Elena Bi: ma è mai possibile vedere l'infanzia sempre e solo come un problema?
Cara BolognaNidi,
Mi chiamo Elena ho 39 anni e da poco sono diventata mamma di una splendida bambina Margherita che spero presto troverà un posto al nido,anche se a lecco da dove vi scrivo el cose non vanno molto bene, ma non vi scrivo per raccontarvi di questo, ma per sfogarmi un po’ (...) Da quando sono diventata mamma mi informo e leggo sui bambini, sull’infanzia e sui vari metodi educativi. Leggere e informarmi è una cosa che mi viene naturale è mi ha sempre appagata (….) Una cosa mi ha molto stupisce è che quando si parla di bambini si parla quasi sempre di loro come se fossero un problema. I media in particolare lo fanno. Scartate le riviste che propongo “10 consigli indispensabili per...” il seguito può variare tra smettere di arrabbiarsi, invogliarlo a fare da solo ecc nelle altre riviste o quotidiani ci sono solo notizie allarmanti e di bambini ai margini. Anche il mondo dei professionisti che tutti i giorni lavora nel campo lo fanno descrivono i bambini come un problema. Ci sono tante di quelle sigle puntate incomprensibili per definire problemi, patologie, malattie, che a me pare che i bambini “normali” non esistano più! (...) Quando vado in libreria o in biblioteca trovo scaffali interi dedicati a questo o quel problema (...) Qualche giorno fa è stata la giornata dedicata all’infanzia e tutti politici, associazioni, onlus, comitati genitori hanno parlato di bambini problematici: esclusi, fruttati, emarginati,(…) Mi rendo conto che ci sono anche questi problemi ma ci anche bambini non malati, non poveri, con famiglie etero, non clandestini (...) Quando mi confronto con amici-genitori, che hanno più esperienza di me, mi rispondono che più i bambini crescono più crescono i problemi (…) Io faccio davvero fatica e sento sempre più in ansia tanto che ho deciso di smettere di leggere almeno per un po’.
Elena Bi.