Perché si sciopera l'otto marzo? Parola a Paola Rudan



















Parola a... Oggi incontro Paola Rudan femminista attivistà della rete di donne NonUnaDiMeno. Voglio farmi raccontare lo sciopero in preparazione per l'otto marzo, uno sciopero internazionale, che di anno in anno, sta crescendo in adesioni e diffusione. Le donne incrociano le braccia per protestare contro la violenza di genere e per portare all'attenzione i tanti temi politici che riguardano tutte le donne da vicino compreso i temi del lavoro:  “le educatrici di nido- mi racconta la Rudan - sono particolarmente attive”.


Dove nasce lo sciopero femminista?
Nasce nell’ottobre del 2016 in Polonia quando le donne sono scese in piazza per manifestare contro una proposta di legge che impediva l’aborto, una pratica già molto limitata in Polonia.

E dopo?
L’iniziativa è stata raccolta della donne Argentine che hanno adottato questo strumento, lo sciopero, come strumento di lotta contro tutti i soprusi  che le donne subiscono: dai femminicidi, alla continua a costante pre-carizzazione del lavoro.

Perché l’otto marzo?
Una data simbolica. L’otto marzo del 2017 lo sciopero si è allargato a macchia d’olio. Sono più di 60 paesi che hanno aderito all'iniziativa.

Veniamo all’Italia oggi ci sono temi centrali per cui lottare?
Prima di individuare i temi ci siamo attentamente confrontate in un assemblea nazionale che si è tenuta a Bologna. Prima ancora abbiamo stilato nel 2018 un piano femminista contro le violenze. (leggi qui)

Quali sono stati i temi discussi?
Diciamo che lo stupro e il femminicidio, sono solo due le manifestazioni più evidenti che narrano la violenza diffusa e  genere nei confronti delle donne.

Violenza presente anche...?
E' un problema sociale. La violenza è diffusa nel mondo del lavoro, nelle scelte politiche che continuano a tagliare sui servizi di welfare, tagli che ricadono sulle spalle delle donne destinate al ruolo della cura solo in quanto donne...sono davvero tanti i temi.

Parliamo di politica quali le urgenze?
I temi che si intrecciano sono il tentativo di ritornare ad un di patriarcato con un attacco diretto alla libertà di aborto, con il ddl di Pillon (leggi qui). Ma c'è il razzismo istituzionale che si concentra sulla libertà della donne migranti.

Le femministe sono contro gli uomini?
Non direi contro gli uomini ma direi che è  un fatto incontrovertibile che lo stupro è un azione commessa da uomini.

Vero ma sono tante le donne che posso giustificare lo stupro con commenti altrettanto maschilisti...?
Certo il maschilismo è un fenomeno sociale diffuso proprio per questo molto difficile da combattere.

Le femministe accolgono gli uomini che vogliono combattere con loro?
Si è discusso molto in proposito.

E la conclusione?
Non è univoca. Ci sono femministe separative ma allo sciopero dell'otto marzo sono invitati tutti. La mobilitazione dovrebbe essere di massa per affermare che non ci sono identità precostituite in base al sesso.

Ci parla del razzismo istituzionale?
Fosse non abbastanza chiaro cosa il decreto Salvini sta facendo alle donne. Negare il permesso di soggiorno per questioni umanitarie, significa giustificare la violenza sulle donne. Di fatto si respingono donne che hanno subito violenza nel paese di origine o durante il transito verso l'Italia, in particolare in Libia.

Reddito di cittadinanza perché non funziona?
Perché è attribuito alla famiglia e non ai singoli, perché rimette le donne nel solito ruolo di subalternità anche in casi molto difficili. 

Sciopero e sindacati.
Lo sciopero è stato confermato dai sindacati di Base (vedi qui) e di fatto non riconosciuto dai sindacati confederali che proprio l’otto marzo hanno indetto assemblea. Ci dispiace constatare questa opposizione anche perché molte delegate hanno fatto appello di adesione.

Cosa risponde alla mamme che l'otto marzo troveranno il nido o la scuola chiuse?
Sarebbe bello che partecipassero anche loro allo sciopero che vuole essere un momento trasversale e non solo dedicato alle donne che lavorano fuori casa ma anche quelle che lavorano tra le pareti domestiche.