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Parola a...“Gli Stati membri
dovrebbero rimuovere i disincentivi alla partecipazione femminile
alla forza lavoro e sforzarsi (…) per fornire, entro il 2010,
un’assistenza all’infanzia per almeno il 90% dei bambini di età
compresa fra i 3 anni e l’età dell’obbligo scolastico e per
almeno il 33% dei bambini di età inferiore ai 3 anni”. OpenPolis e
ConiBambini hanno assemblato i dati sull’occupazione femminile e la
diffusione dei nidi in giro per l’Italia. Nuovi dati per antichi saperi. Riportiamo alcune parti dello studio.
I
nidi sono della parte delle donne
“L’Italia è uno
dei paesi europei con i livelli più bassi di occupazione femminile.
Rispetto a una media Ue di 66,5 occupate ogni 100 donne tra 20 e 64
anni, il nostro paese si
trova al penultimo posto con il 52,5%, appena sopra la Grecia (48%).
L’Italia è anche il secondo
paese con il più ampio divario occupazionale uomo-donna:
19,8 punti differenza rispetto a una media Ue di 11,5. Per fare un
esempio, nei paesi scandinavi e del nord Europa le differenze sono
molto più contenute: 1 punto in Lituania, 3,5 in Finlandia, 4 in
Svezia. Il
gap occupazionale aumenta se si confrontano i soli uomini e donne con
figli.
Rispetto a una media europea di 18,8 punti percentuali di distanza
tra padri e madri occupate, l’Italia si trova al di sopra di quasi
10 punti (28,1). Un dato in linea con quello della Grecia e molto
distante dagli 8,3 punti di differenza della Svezia”.
La distanza tra le donne
italiane e le donne Europee
“La cosa interessante da notare è che nei maggiori
paesi Ue le donne con due figli partecipano al mercato del lavoro in
misura maggiore delle italiane senza figli. Una distanza che
è nell'ordine di 12 punti se confrontata con Regno Unito e Germania,
e di quasi 16 rispetto alla Francia.
E anche osservando l'occupazione delle donne con 3 o più figli
nei maggiori paesi europei, la quota non è così dissimile
da quella delle donne con un solo figlio in Italia. Nel caso
della Francia è addirittura superiore: 59,1% delle donne con tre o
più figli in questo paese contro il 57,8% delle donne con un figlio
in Italia”.
I nidi sono dalle parte
dei bambini poveri e ricchi
Accanto
al ruolo educativo, c’è una funzione
sociale molto importante.
Offrire questi servizi a un prezzo accessibile può
essere un incentivo all’occupazione femminile,
e quindi alla parità di genere nonché a una migliore condizione
economica del nucleo familiare. In particolare in Italia, dove
l’occupazione femminile è rimasta tradizionalmente indietro.
Potete leggere lo studio completo da qui